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Cultura

A Mirabella una mostra sull'antica Via Appia: sabato l'inaugurazione

Sabato 4 dicembre 2021, alle 18.00, sarà inaugurata la mostra sulla Via Appia  al Parco Meridiana di Mirabella Eclano, a cura della Fondazione Bruno Farmaceutici.  

Partecipano: Mons. Arturo Aiello Vescovo di Avellino, Ufficio Beni Culturali Diocesi Avellino; ParrocchiaS. Maria Maggiore Mirabella Eclano; Soprintendenza all'Archeologia e al Paesaggio di Salerno e Avellino;Istituto Superiore Aeclanum, Istituto Comprensivo Raimondo Guarini; Amministrazione Comunale di Mirabella Eclano, Amministrazione Provinciale di Avellino, Regione Campania.


La mostra sarà visitabile fino al 31 dicembre ed è una rassegna dei testi più importanti inerenti lo studio della leggendaria Via Appia Antica, nonché, le riproduzioni delle meravigliose incisioni e degli acquerelli realizzati dall'artista romano Carlo Labruzzi (Roma 1747-Perugia 1817) in occasione del viaggio lungo la "Regina Viarum" intrapreso con Sir Richard Colt Hoare nell'ottobre del 1789.

LA MOSTRA. L’Appia, una mostra racconta come la diagonale del Mediterraneo, da Roma a Brindisi, ha caratterizzato anche l’entroterra campano sia all’epoca di Appio Claudio sia 23 secoli dopo. Le tracce ci sono ancora ed è bastata una campagna di scavo voluta dal Ministro Franceschini a portare alla luce il basolato della Regina Viarium, nel cuore della romana Aeclanum. Nel giugno 2020 è riemerso parte del tracciato in via Grotte a ridosso delle mura di cinta della città di Eclano. Quelle grosse pietre dimostrano ciò che già sosteneva l’archeologo eclanese Raimondo Guarini agli inizi dell’Ottocento: l’Appia antica percorreva la città in prossimità dell’Anfiteatro e fuoriusciva dalla porta Orientale. Aeclanum non sorgeva nei pressi della Regina Viarum, ma era addirittura attraversata dalla stessa. E quella città toccata da Cicerone, sarebbe diventata in età romana, un centro strategico importante, non solo per gli scambi a medio e lungo raggio, ma per la sua vivacità culturale.Un rilievo dal Cassitto, ispettore della Soprintendenza, pubblicata dal Raimondo Guarini nelle Ricerche sulla antica città di Eclano, nell’edizione del 1814, e le recenti foto di scavo, sono parte integrante dell’esposizione nella villa Meridiana di Passo Eclano che sarà inaugurata sabato alle ore 18:00. Due le sezioni per raccontare la Regina Viarium frutto di un inedito lavoro di ricerca “Appia e Borghi” a cura del sociologo Claudio Bruno e prossa dalla Fondazione Bruno che da anni è impegnata ad accendere i riflettori sul territorio di Mirabella Eclano.Seguendo il filo della memoria, uno dei pezzi più importanti della mostra è l’iscrizione commemorativa della costruzione della via Appia “Aurelia Aeclanensis” conservata nel museo Irpino di Avellino. Il luogo della Mostra, Villa Meridiana, ha ottenuto l’autorizzazione da Palazzo Caracciolo per riprodurre copia conforme di questa testimonianza: Adriano fece ricostruire nel 123 d.C. la Regina Viarium che collega Roma a Brindisi e che attraversava la città di Aeclanum. Il cippo lo commemora.Reperti archeologici, ed anche opere artistiche con una raccolta dei disegni di Carlo Lambruzzi. La storia qui è singolare ed amplia lo sguardo sull’intero percorso dell’Appia.Lambruzzi era un artista romano partito nell’anno della rivoluzione francese - il 1789 - con un baronetto inglese lungo l’arteria per catturare il percorso. Per il nobile d’oltre manica, armato di taccuino, era Un Grand Tour tra le meraviglie della Via Appia, Lambruzzi dalla sua eseguì 600 tavole, riproducendo fedelmente ciò che vedeva e lasciandoci il ricordo di una campagna popolata di contadini che lavoravano nei pressi dei ruderi senza curarsi del loro valore storico e artistico o che si riposavano all’ombra delle mura in rovina di un mausoleo. Le illustrazioni forniscono un analitico catalogo per immagini delle antichità visibili lungo l’Appia alla fine del ‘700. Molte oggi sono scomparse e parte di quel che resta è parte integrante della mostra eclanese, c’è anche un dipinto di Laura Federici che raffigura il Mausoleo di Cecilia Metella, e l’acquerello di Antonio Bruno, presidente dell’omonima fondazione, che ripropone il Ponte Rotto simbolo del tratto eclanese della Regina Viarium tanto da divenire la copertina di “Appia e Borghi”, la ricerca da cui questa preziosa esposizione ha avuto origine.

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