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Cultura

Beni culturali, un patrimonio da tutelare: la ricetta nel volume di Giuliano Volpe

NAPOLI - La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Così recita l’articolo 9 della nostra Costituzione: questo è il punto di partenza per comprendere ed inquadrare l’auspicio che la gestione del patrimonio culturale italiano possa essere partecipata dal basso, con la mano pubblica ad indirizzare un coinvolgimento dei cittadini. La matrice costituzionale ce la indica il professor Daniele Manacorda: “Nella nostra carta fondamentale viene sancito che il compito di promuovere la cultura spetti alla repubblica, dunque non (solamente) allo Stato”. Di questo si è discusso ieri in via Chiatamone, una delle sedi dell’Università Orientale, in occasione dell’uscita dell’ultimo lavoro di Giuliano Volpe, presidente del Consiglio superiore per i beni culturali e paesaggistici del ministero dei beni culturali: il suo saggio “Un patrimonio italiano - Beni culturali, paesaggio e cittadini” illustra criticità ed esempi virtuosi e si interroga, appunto, sul futuro del patrimonio culturale del bel paese. A confrontarsi sul tema, insieme a Volpe, c’erano la Rettrice dell’Orientale, Elda Morlicchio, l’archeologo Daniele Manacorda e la professoressa Irene Bragantini.

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