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Cultura

Dal Settecento a Barbie: la storia attraverso i giocattoli /VIDEO

NAPOLI – Uno dei luoghi storici più suggestivi di Napoli, il complesso conventuale di San Domenico Maggiore, ha ospitato per tre mesi la mostra ‘Storia di giocattoli: dal Settecento a Barbie’, un percorso gioioso nella magia fuori del tempo della civiltà dei giocattoli, senza perdere di vista il contributo alla tolleranza, al superamento di ogni discriminazione di genere e di razza, che la pratica del gioco testimonia nel corso dei secoli e, ancora di più, può incentivare oggi. La mostra, curata da Vincenzo Capuano e promossa dall'Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, ha ospitato moltissimi capolavori del Museo del giocattolo di Napoli del Suor Orsola Benincasa e ha ripercorso il cammino dell'immaginario ludico dall'età dei lumi alla cultura del benessere del secondo '900 mettendo in mostra automi, dame, pulcinella, orsi, pupazzi, giocattoli di legno, teatrini, giochi da tavolo, giocattoli militari, spaziali, di latta, auto, giocattoli di fantasia, trenini, bambole. Filo conduttore parallelo del Museo del Giocattolo di Napoli, dedicato alla memoria del bambino zingaro, Ernst Lossa, ucciso dalla campagna di eugenetica nazista, è la denuncia di ogni abuso e discriminazione.A completare l’esposizione, è stata allestita la mostra didattica ‘Con i giocattoli nun s' pazzea’ promossa dall'Associazione "Museo del Vero e del Falso" in collaborazione con la Procura della Repubblica di Napoli: un percorso che, partendo dai giochi contraffatti sequestrati dalle Forze dell'Ordine, punta a sensibilizzare il pubblico ai valori della legalità e della sicurezza dei consumatori iniziando dalla salute dei bambini.

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