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Cultura

Napoli, un Caravaggio arriva e un altro "se ne va"

A Palazzo Zevallos il Martirio di Sant'Orsola lascia il posto ad un altro capolavoro

La tela dei Musici di Caravaggio, capolavoro dipinto dal maestro lombardo nel 1595, è arrivata a Napoli. L'opera, proveniente dal Metropolitan Museum di New York, è atterrata a Roma martedì mattina 2 maggio, per giungere nella storica cornice di Palazzo Zevallos poche ore dopo, trasportata dalla ditta specializzata "Arterìa". A partire da sabato 6 maggio, la tela sarà visibile al secondo piano della struttura fino al 16 luglio come "Ospite illustre", la rassegna che il museo dedica ad un grande artista ogni anno, esponendone un capolavoro. Il posto occupato dall’opera d’arte è, storicamente, quello del Martitio di Sant’Orsola, l’ultima opera dipinta nel 1610 dall’artista pochi giorni prima della sua tragica morte (e restaurata nel 2005), partita per New York dove verrà ammirata nelle sale del Metropolitan per l’esibizione "Caravaggio's Last Two Paintings", accanto alla Negazione di San Pietro

Oltre al Martirio di Sant’Orsola, momentaneamente a New York, ma solitamente custodito presso il Palazzo Zevallos di via Toledo di proprietà del Banco di Napoli, Napoli conserva altri due capolavori di Caravaggio.

Uno dei più famosi, La Flagellazione di Cristo, realizzato nel 1607, è un’altra versione di un quadro già dipinto, commissionato stavolta da Tommaso De Franchis, membro di un’importante famiglia di magistrati. L’opera, conservata nel Museo Nazionale di Capodimonte, fu ordinata per adornare la cappella di famiglia nella basilica di San Domenico Maggiore e fu pagata al Merisi oltre 290 ducati.

Un altro capolavoro, custodito nella chiesa del Pio Monte Della Misericordia, nel cuore del centro storico cittadino, è quello de Le sette opere di Misericordia, un olio su tela realizzato tra la fine del 1606 e l’inizio del 1607.  Il quadro fu commissionato su incarico della Congregazione del Pio Monte della Misericordia per volere di Luigi Carafa-Colonna, la cui famiglia protesse Caravaggio nella sua fuga da Roma. L’opera raffigura la missione della Congregazione del Pio Monte della Misericordia riportandone le opere caritatevoli svolte. 

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