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Economia

Effetto Covid 19 sulle attività produttive, Boccalone: ecco come si può ridurre il costo della Tari/L'INTERVISTA

L’emergenza Coronavirus sta mettendo a dura prova le attività produttive.

In questo periodo di difficoltà è possibile ridurre il costo della tassa Tari. Sull’argomento interviene l’avvocato tributarista nonché direttore generale della provincia di Benevento Nicola Boccalone.  


L'INTERVENTO DETTAGLIATO

"Il  dibattito in ordine alla legittima e fondata assoggettabilità alla Tari delle aree e/o metrature relativa ad attività produttive, industriali e commerciali inibite “ope legis” al loro esercizio in ambito Covid-19 merita più di una riflessione considerato il contesto e le novità apportate di recente al relativo sistema impositivo".

Così la nota di avvio dell'avvocato tributarista Nicola Boccalone.

"Fermo restando i princìpi “chi inquina paga” e che il costo complessivo del servizio continui ad essere la base imponibile del tributo da spalmare sulla intera platea dei contribuenti distinti tra la categoria “Famiglie” e “Attività”, appare utile estendere i confini del ragionamento fino alle ultime disposizioni in materia introdotte con il recente Decreto Legge n. 18 del 17 marzo u.s. che, all’art. 107, riscrive anche per i Comuni l’agenda degli atti programmatici e dell’approvazione delle tariffe Tari 2020.

La ri-articolazione di un rinnovato sistema di quantificazione della “copertura di costi efficienti” del “limite di crescita delle entrate” in un’ottica di sostenibilità tariffaria e di tutela dell’utenza, nonché “la modulare gradualità delle tariffe relative al 2020”, rappresentano aspetti innovativi del metodo tariffario rifiuti (MTR) che è tracciato da ARERA. Agenzia alla quale è stato demandata la riformulazione dei criteri di tassazione mirati alla ridistribuzione del carico tributario secondo principi di equità e sostenibilità.L’applicazione di questi principi dovrà essere trasferiti nel Piano Economico Finanziario (PEF) che rappresenta il documento nel quale far convergere gli elementi e i dati utili per leggere le scelte dell’Amministrazione in tema di obiettivi, miglioramento dei servizi, qualità di interventi ed anche … veder trattate  le patologie che un sistema sociale complesso potrebbe accusare in determinati periodi e contesti particolari, Covid-19 appunto!

Una intensa attività di costruzione di idee e di programmazione che non può non essere concepita propria nella fase dedicata alla adozione degli atti dedicati alla distribuzione del carico tributario per alcune categorie di contribuenti. Un’attività che, tra l’altro, dovrà trovare la propria ricaduta in termini di trasparenza nella elaborazione delle bollette da inviare all’intera platea del tributo che evidenzieranno tutti gli aspetti peculiari dell’ammontare complessivo richiesto. Tra l’altro, la bolletta dovrà evidenziare, distinguendole, la quota di costo di parte fissa da quella variabile per ogni categoria e sub-categoria e, in caso di tariffa puntuale, indicare le qualità da conferire con indicazione delle prestazioni incluse nei servizi minimi di contribuenti.

Un’attività e una modalità di dialogo tra la P.A. e i propri amministrati che rappresenta il bollino di trasparenza, reso, però, possibile soltanto se preceduto da una fase di elaborazione del procedimento di quantificazione del tributo che tenga conto di tutte le innovazioni introdotte dalle deliberazioni ARERA n. 443 e n. 444 emanate nel corso del 2019.

Non sembra superfluo evidenziare che il rinnovato procedimento riguarderà per l’anno 2020 i Comuni oltre i 5.000 abitanti con il rinvio al 2021 per la restante platea.

La questione è ancora attuale poiché il termine di approvazione dei Bilanci per gli Enti è stato, per ora, fissato al prossimo 31 maggio, con la prospettiva di un ulteriore rinvio al successivo 31 luglio per effetto dell’emendamento approvato al Senato.

E’ altresì previsto che per l’anno in corso i Comuni per la Tari possano prorogare l’impianto tariffario 2019 facendo slittare al prossimo 31.12.2020 la regolazione delle tariffe 2020 mediante l’applicazione delle regole e dei principi fissati dalle delibere ARERA.

Cosicché, anche l’impatto delle sospensioni da Covid-19 delle attività produttive registrate in un periodo che ha come termine di riferimento il prossimo 31 luglio potrebbero trovare una adeguata risposta nella costruzione del Piano Economico Finanziario 2020 da porre a base delle tariffe TARI che hanno un termine di adozione previsto fino al prossimo 31.12.

In quella sede potrà e/o dovrà essere valutato l’impatto della flessione della produzione di rifiuti in relazione ad un servizio che, comunque, l’Ente ha dovuto assicurare senza soluzioni di continuità.Una valutazione che potrà e/o dovrà riguardare l’intero anno di riferimento con la possibilità di poterne calibrare gli effetti con sufficiente puntualità dato che il procedimento di calcolo potrebbe avvenire anche in coda all’anno di competenza.

La possibilità non remota che un’attività produttiva possa passare, nell’anno in  corso, da un periodo di sospensione ad una fare di riduzione significativa della produzione dei rifiuti potrebbe trovare risposta proprio nella prospettiva di valutare, per esempio con impatto Covid-19, non su due mesi, ma sull’intero anno.

Così anche la sola contrazione della tassa per il periodo sospeso dell’attività potrebbe non essere il sistema per vedere applicati i principi di equità fiscale se è lasciato invariato il sistema tariffario 2019 e non sostituito da quello di matrice ARERA.

Le conseguenze di una riduzione sensibile del carico fiscale potrebbe però produrre uno squilibrio economico nella copertura di costi della gestione economica del ciclo che potrebbe essere ripianato nel prossimo triennio 2021/2023".

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