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Economia

IIA di Flumeri, terminate le assunzioni: 65 nuovi ingressi

Sono 65 i nuovi assunti della IIA di Flumeri. Lo stabilimento  non si è fermato nemmeno ad agosto. Intanto a fine mese, riparte la vasca per la verniciatura ferma da nove anni.  

IIA CANCELLI

Sono terminate le assunzione alla ex irisbus di Flumeri. Sono in totale 65 i neo assunti già presenti in azienda e con diverse tipologie di contratto con IIA. Il ciclo di assunzioni è terminato dopo l’accordo sottoscritto lo scorso dicembre ma non è detto che entro fine anno non possano esserci nuovi ingressi. Tra i nuovi arrivi, c’è anche un responsabile della logistica.  Intanto, lo stabilimento di valle Ufita non si è fermato nemmeno ad agosto. Gli operai sono andati in ferie a rotazione per garantire la continuità della produzione e per permettere l’inserimento e l’affiancamento dei giovani dipendenti. Tra qualche settimana partirà invece la cataforesi. A fine mese infatti, sarà rimessa in funzione la vasca indispensabile per le operazioni di verniciatura della scocca e che rende quindi inossidabile la struttura in ferro dei bus. La vasca per la cataforesi è ferma da ben nove anni. Anche lo stabilimento di Flumeri, gemello di Bologna, rientra nel discorso della “transizione” verso la sostenibilità dell’Emilia Romagna, regione che guarda ad un sistema di mobilità ad alimentazione ibrida, elettrica e a idrogeno. E uno dei passaggi fondamentali in questo iter “ecocompatibile” è stato l’investimento sull’industria italiana autobus con sede anche a Flumeri. In autunno si prevede di mettere su strada, in Emilia Romagna, 31 mezzi ecocompatibili. Tutto questo, prima della presentazione al prossimo Salone di Bruxelles, del primo bus interamente elettrico prodotto a Bologna. Intanto, i sindacati si aspettano un’attenzione costante sulla ex irisbus da parte del governo. “L’azienda va monitorata perché è legata al trasporto pubblico – ci dice Silvia Curcio delegata Fiom - . L’attenzione deve essere maggiore, anche perché l’area in cui si trova la IIa di Flumeri si presterà a creare la filiera dell’indotto soprattutto con la stazione Hirpinia. Intanto bisogna fare le gare e vincerle, mentre i fondi vanno sempre impiegati per progetti concreti non per cattedrali nel deserto.”  

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