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Economia

La crisi morde: in Irpinia perse 544 imprese. Male edilizia e turismo

impresa, imprenditori

La crisi morde sempre di più. E se già il 2011 è stato un anno nero per l’economia, il 2012 si annuncia ancora più buio. Per scoprirlo basta leggere i dati sul primo trimestre dell’anno in corso diffusi da Unioncamere Campania. Le imprese diminuiscono in tutta la Regione dell’0,7%. Va male anche a livello provinciale, dove si registrano ovunque variazioni negative.
In Campania, nei primi tre mesi del 2012, si sono iscritte 8.662 imprese a fronte di 10.177 che sono cessate, determinando un saldo negativo di oltre 1500 unità.
In questo quadro, la provincia di Avellino ha perso ben 544 imprese. Peggio dell’Irpinia c’è solo Salerno, con meno 978 aziende. Cresce invece il numero, anche se di poco, a Napoli e Caserta.
Ma quali sono i settori più importanti in Provincia di Avellino?
Riveste un ruolo marginale il commercio di Avellino, che si attesta al 26% del totale.
Va meglio per l’agricoltura, dove, con il 30% siamo secondi solo a Benevento che supera il 40. Avellino conquista il podio regionale nel settore manifatturiero, mentre si guadagna la maglia nera per il turismo, maggiormente concentrato nelle aree di Napoli e Salerno.
Dato negativo anche per le imprese edili, che diminuiscono del 2%.
Numeri in rosso pure per il comparto degli articoli di abbigliamento: -1,3.
Insomma , il quadro è desolante. In attesa che il Patto per lo sviluppo e quello per il Turismo, allo studio in queste settimane, producano i primi effetti, agli irpini non resta che stringere la cinghia e sperare.

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