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Economia

Novolegno, scatta la protesta: sciopero e sit-in. ''Uniti si vince''

Il giorno dopo la doccia fredda, i lavoratori sono ancora sotto shock. Dimessi, spaesati. Ieri la Novolegno ha annunciato che nei prossimi giorni l'azienda chiuderà. Per i 117 dipendenti, seppure consapevoli delle difficoltà, è stato un fulmine a ciel sereno. Si aspettavano di dover rinnovare i contratti di solidarietà, e invece il capo del personale li ha convocati presso la sede di Confindustria per comunicargli la drastica decisione. Troppe perdite, 4 milioni di euro nel 2018. Questa la motivazione ufficiale, c'è il sospetto però che abbia inciso anche il clima ostile che da anni c'è intorno alla fabrrica di Arcella, accusata di essere tra le principali fonti di inquinamento della Valle del Sabato. Dopo l'assemblea di ieri sciopero e sit-in prefettura per chiedere l'istituzione di una tavolo nazionale sulla vertenza. Se l'azienda non volesse trattare, come pare, la via crucis che porta alla fine della Novolegno passa per 75 giorni di mobilità, preavviso di licenziamento, licenziamento,  indennità di disoccupazione per 24 mesi. Via Crucis che i lavoratori si augurano di non dover percorrere. La lotta è solo all'inizio. Si punta ad accendere i riflettori sulla vertenza e a costringere Comuni, Regione Governo a fare pressione sulla proprietà, i friulani del Gruppo Fantoni. Una proposta, appena abbozzata, potrebbe essere quella di usufruire degli incentivi previsti per le Zone Economiche Speciali, mentre per ridurre il personale si potrebbe verificare quanti sono nelle condizioni di aderire a quota 100. Solo ipotesi, per il momento.

Novolegno, il sindaco Tropeano: ''Vertenza nazionale. Basta polemiche, pensiamo al lavoro'' /INTERVISTA

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