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Economia

Rapporto Findomestic, reddito in calo in Campania. Crolla il settore mobilità

Soldi

I bilanci del 2012 continuano a penalizzare la Campania. Dopo la maglia nera per l’alto tasso di disoccupazione, di tumori e di auto blu, arriva quella per il drastico calo del reddito pro capite. Nell’anno 2012, il reddito delle famiglie campane è stato il più basso registrato a livello nazionale, con meno di 13mila euro. Avellino ha chiuso l’anno a quota 12.269. Per comprendere la differenza con il resto delle altre regioni italiane, basti pensare che il reddito pro capite per la Valle d’Aosta è stato pari 21mila euro. La provincia italiana con il reddito più basso è Caserta, con un reddito di meno di 11mila euro.
L’indagine condotta da Findomestic Banca, dimostra che anche la spesa media per beni mobili durevoli è la più bassa della nazione. Il calo è stato del 13,2% rispetto al 2011. 
L’acquisto di mobili, di prodotti informatici, di autovetture e di qualunque altro bene dovrebbe essere proporzionale al guadagno pro capite. Ma se quest’ultimo subisce una flessione, in linea con la congiuntura economica nazionale, la contrazione si riversa anche sui vari settori economici. Le scelte insomma si fanno più ponderate, non perdendo mai di vista un possibile risparmio. La mobilità è stato l’ambito più penalizzato in Campania. Sempre più acquirenti preferiscono comprare un usato sicuro invece di un’auto nuova, oppure scelgono altri mezzi per spostarsi. Nel 2012 sono stati spesi quasi 600 milioni per autovetture nuove (il 25% in meno rispetto all’anno precedente). Ad Avellino, 53 milioni. Perde punti anche il settore dell’arredamento, dell’elettronica e della tecnologia. 
L’economia con le sue tendenze influisce naturalmente sui costumi, sulle abitudini, sugli stili di vita. Condiziona l’andamento dell’intero tessuto sociale. Un trend negativo, come quello vissuto dalla Campania durante il 2012, indirizza le famiglie verso un minor consumo di beni e servizi. Ogni irpino, nel 2012 ha potuto contare su poco più di 12mila euro annui. Per cui ha cercato di "plasmare" a tale cifra il proprio stile di vita. 
L’indagine evidenzia come gli eventi politico economici abbiamo avuto anche ripercussioni sul concetto di fiducia: i campani si fidano sempre più delle Forze dell’Ordine, di scienziati, giornalisti, comici ed imprenditori. Meno dei politici, dei professionisti della finanza e degli immobiliaristi.

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