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Economia

Servizi, sviluppo, infrastrutture: ecco la Confindustria di De Vizia

Già designato qualche settimana fa, da ieri,  a seguito dell'assemblea dell'Associazione, Emilio De Vizia è ufficialmente il nuovo presidente di Confindustria Avellino.

Eletto all'unanimità, prende il posto dell'uscente Pino Bruno. Quattro i vice che lo affiancheranno: Carmen Verderosa, Mario Fulvio De Maio, Carlo Matarazzo e Angelo Petitto. Con loro altri due vice di diritto: Massimo Iapicca di Piccola Industria e Stefano Scauzillo del Gruppo Giovani Imprenditori.

Nella prima conferenza stampa da presidente De Vizia illustra quelle che saranno le linee guida del suo mandato. La precondizione, alla luce anche delle conseguenze della pandemia, è quella di mettere in campo ''un nuovo approccio che deve coinvolgere tutti: imprenditori, sindacati, istituzioni''. Alla base ci deve essere ''la fiducia reciproca, la capacità di perdere le decisioni non sulla base di pregiudizi e posizioni strumentali ma dei fatti''.  

Il tema dei servizi, ad esempio. Per De Vizia bisogna ''uscire dalla sterile polemica pubblico-privato e valutare le aziende sulla base dei criteri dell'efficienza e dell'efficacia''. L'importante non è chi le gestisce ma se queste aziende sono in grado di fornire servizi di qualità a costi competitivi e a tariffe accessibili. Vale per l'Acqua come per rifiuti.

Sul punto De Vizia, da imprenditore che opera nel settore, sgombra subito il campo da sospetti: ''Non sono interessato alla gestione dei rifiuti in Irpinia, parlo da cittadino''. E porta l'esempio del Biodogestore. ''Si tratta – dice De Vizia, di un impianto fondamentale per l'Irpinia. La sua mancata realizzazione ci costa 6 milioni di euro l'anno. Il punto dunque, non è se si fa a Chianche o altrove, il punto è come si fa, come viene gestito''. Per quanto riguarda Irpiniambiente, nei confronti della quale in passato è stato molto critico, De Vizia dice che tocca ai sindaci decidere quale tipo di gestione scegliere sulla base però di un piano economico che garantisca comuni e cittadini.

Più in generale, c'è il tema dello sviluppo dell'Irpinia. Per il neo presidente di Confindustria la vocazione enogastronomica del territorio va sostenuta, nel contempo non bisogna dimenticare l'industria tradizionale: dall'automotive agli altri settori. Bisogna inoltre verificare le reali potenzialità delle Zone Economiche Speciali nel favorire gli investimenti.

Capitolo infrastrutture, sono fondamentali ricorda De Vizia. ''Su Alta Capacità, Lioni-Grotta e altre opere strategiche Confindustria sarà in prima linea in continuità con quanto fatto fino ad ora''.  Infine, il Recovery Found. De Vizia è d'accordo con il presidente De Luca: ''Il Sud deve avere più fondi''.

''Saranno quattro anni difficile e impegnativi, - conclude De Vizia - ma con l’ottimismo che deve contraddistinguere ogni imprenditore, credo che saranno anche molto stimolanti''.

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