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Economia

Zes e sviluppo: Asi, sindaci e parti sociali chiedono più fondi

Dopo la firma del Protocollo d’Intesa per lo Sviluppo, sottoscritto a Venticano alla presenza del Governatore De Luca, entra nel vivo la fase operativa per l’attivazione delle Zone Economiche Speciali. Tre le aree individuate in Irpinia: Pianodardine; Calaggio, Valle Ufita. A queste vanno aggiunti i 40 comuni delle aree limitrofe che hanno dato vita ad un accordo con la speranza di poter usufruire di politiche specifiche per il rilancio dei Piani di Insediamento Produttivi.

Presso la sede Asi questa mattina l'assemblea per dare vita al comitato ristretto dei sindaci. La preoccupazione riguarda la scarsità di fondi a disposizione: 300 milioni di euro in tre anni per tutto il Mezzogiorno. Spiccioli, tuona Giuseppe Di Iorio, consigliere Asi: Regione e Governo devono fare di più.

C'è un problema di fondi, ma non solo. Solofra, ad esempio è rimasta fuori dalle Zes, chiede quindi di riperimetrarne i confini: non si può escludere una delle realtà industriali più importanti della Provincia.

Giuseppe Bruno, presidente di Confindustria, chiede invece maggiore attenzione per le aree interne: ''Se siamo un problema per la Regione, abbiamo la Basilicata qui vicino. Conta 562.000 abitanti e va a negoziare con lo Stato centrale e Bruxelles per i fatti suoi. Il nostro problema, diciamocelo, sono le aree densamente popolate». Per Bruno le Zes vanno allargate in Valle Ufita, e poi va inclusa assolutamente l’area di Solofra. E  possibilmente anche la Valle Caudina».

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