Mascherine, guanti e distanziamento sociale per la prima assemblea dei soci dell'Alto Calore ai tempi del Covid. L'assise dei sindaci, tenutasi all'aperto, ha dato il via libera al bilancio 2019.

Quella che fino a qualche mese fa sembrava una società spacciata per via dell'enorme mole di debiti e per l'impossibilità a farvi pronte, oggi si presenta con conti in miglioramento, almeno a sentire l'Amministratore Unico Michelangelo Ciarcia.

Il documento contabile è passato con circa il 60% dei voti. Pesano però le astensioni di Comune Capoluogo e Provincia. Davanti ai soci, Ciarcia ha portato un bilancio che conta più di un milione di euro di utile, ma con un debito strutturale che sfiora l'enorme cifra di 140. Debito cresciuto di un milione e mezzo, mentre in passato cresceva in media di 5 milioni l'anno.

Per Ciarcia il debito pregresso inizierà a scendere dall'anno prossimo. ''Il Piano Pozzoli  - sottolinea - inizia a dare i suoi frutti''. Inoltre in questi mesi Acs ha messo in campo un massiccio piano di razionalizzazione: 53 i prepensionamenti concordati, con una spesa per il personale che è diminuita di 4 milioni e mezzo di euro. Risparmi si registrano anche nella spesa per l'energia elettrica e nella riduzione dei contenziosi con i comuni soci. Mentre altri ricavi sono giunti dall'operazione di recupero crediti e riduzione delle morosità.

Un'altra buona la notizia è la firma, imminente, sui decreti regionali che andranno a finanziare la riqualificazione delle reti idriche.

Sul fronte più prettamente politico, le astensioni di Provincia e Comune vanno lette nel clima pre elettorale. Pur mantenendo riserve, sia Palazzo di Città che Palazzo Caracciolo hanno preferito soprassedere e rinviare la resa dei conti a dopo la tornata elettorale che coinvolgerà la Regione e numerosi comuni irpini. Prima dell'avvio della seduta, all'assembla ha fatto capolino anche Ciriaco De Mita, sindaco di Nusco, per un breve saluto, a sottolineare la delicatezza del momento.