È già in fermento la politica ad Ariano a distanza di qualche mese dalle regionali. Nemmeno il tempo di smaltire vittorie e sconfitte elettorali che due consiglieri della minoranza sarebbero pronti a cambiare casacca. È il caso di Antonio Santosuosso e di Alessandro Ciasullo. Il primo sarebbe pronto a lasciare il partito democratico mentre il secondo ad entrarci. Andiamo per ordine. Santosuosso che non rinnoverà la tessera con il Pd per il prossimo anno sarebbe spinto da diverse le motivazioni: un congresso cittadino mai celebrato nonostante le richieste formulate al segretario provinciale Carmine De Blasio e la mancata condivisione delle scelte politiche a livello regionale, provinciale e locale. Insomma Santosuosso che condivide solo il progetto del Big Bang di Renzi nutre molte riserve verso le linee programmatiche del partito democratico. Da qui anche la sua scelta di non fare sempre fronte comune con il resto della minoranza Pd ossia Caso, Grasso, La Vita. Per sua espressa dichiarazione non è escluso che si collocherebbe in un partito di area moderata per abbracciare un nuovo progetto. Si sa, la sua opposizione non è stata mai veramente tale, ma votata alla costruzione di qualcosa. Il divorzio con il Pd comunque è nell’aria. Questione di poco tempo. Il consigliere infatti ha chiamato a raccolta già i suoi fedelissimi per la condivisione del progetto. E’ invece ancora in divenire la nuova scelta politica del consigliere Alessandro Ciasullo che sarebbe in cerca di una collocazione di ampio respiro. Indiscrezioni parlano di rapporti politici più freddi con l’ex consigliere regionale Ettore Zecchino. Alla base le ultime scelte politiche e forse la ricostituzione naturale del centrodestra ad Ariano con il banco di prova delle regionali. Indiscrezioni lo vogliono molto vicino al Pd. D’altronde Ciasullo ha sempre militato in liste civiche di estrazioni popolari ma pur sempre civiche. Sta di fatto che Ciasullo nell’ultima uscita pubblica della minoranza ha alzato i toni della polemica politica contro l’attuale amministrazione. In questo caso il Pd rimarrebbe con quattro consiglieri in carica, forse tutti in attesa del congresso cittadino.
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