Da vice presidente del Csm non ha partecipato alla costituzione del Pd, ma questo pomeriggio Nicola Mancino era in prima fila nel teatro Partenio di Avellino per ascoltare l'intervento di Pierluigi Bersani.
Stretta di mano calorosa tra i due, all'arrivo del segretario nazionale la calca attorno all'ex ministro dell'Interno, che ha sempre detto di essere solo un elettore del Pd, ha impedito a Bersani di notare che sul palco era già cominciata la contestazione degli operai della Irisbus. Non si è perso d'animo Bersani, che all'ingresso aveva già subito un lancio di volantini da parte di un gruppetto di giovani esponenti di Forza Nuova. Le trattative dei dirigenti provinciali di Avellino per stermperare le tensioni con gli operai, ai quali avevano impedito di esporre uno striscione, non sortiscono effetti e tocca al segretario risolvere, incontrando i più esagitati che guadagnano la promessa di un rinnovato impegno nella risoluzione della vertenza dello stabilimento irpino che fino a un anno fa produceva autobus. Il passaggio elettorale ad Avellino dura poco meno di un'ora e conta altre due contestazioni, ancorchè pacifiche. A fine intervento attorno al palco si accalcano i rappresentanti del personale Ata della scuola. E gli organizatori locali impediscono ogni contatto con il segretario, incanalato verso un'uscita secondaria che blinda anche i giornalisti. L'ultimo episodio è un saluto rumoroso di un operaio della Irisbus che battono poco cordialmente le mani sul parabrezza dell'auto. (fonte Agi)
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