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Politica

Congreso Pdl, intesa precaria. Pd: tutto come prima

Sibilia verso la conferma con Ruggiero e Cusano come vice. Nei democratici De Luca resta capogruppo

Pd e Pdl

L’accordo c’è. Dopo settimane di tensione, di vertici, scontri più o meno sotterranei, il Popolo della Libertà della Provincia di Avellino si appresta, il 10 e 11 marzo, a celebrare un congresso unitario. La lista che correrà per la guida del partito sarà infatti una sola. Alla guida del Pdl sarà riconfermato il senatore e presidente della Provincia Cosimo Sibilia.
I vice, diversamente dal passato, saranno due: l’uscente Gino Cusano e il consigliere Regionale Antonia Ruggiero. Quindici, invece, i membri del direttivo: dentro tutte le anime del partito. Entreranno dunque nell’organismo direttivo il Nuovo Psi, la Democrazia Cristiana Per l’Autonomia, Italiani nel Mondo, la corrente dei Riformatori Azzurri. Secondo le indiscrezioni dell’ultima ora, anche gli ex An dovranno accontentarsi di collocare qualche proprio esponente nel direttivo. In caso contrario, se D’Ercole dovesse puntare i piedi, i vice diventerebbero tre. Circola, inoltre, l’ipotesi che la destra del partito possa rifarsi al congresso della città capoluogo, dove è noto che Giovanni D’Ercole, figlio del presidente dell’Acs, aspiri a diventare sindaco nella prossima tornata amministrativa
Alla fine, quindi, è prevalso il senso di responsabilità, così come hanno chiesto da Roma e così come aveva auspicato il commissario campano Nitto Palma. Nei giorni scorsi la tensione era talmente salita alle stelle che Sibilia aveva minacciato di dimettersi. 
E con la settimana si chiude anche un’altra vicenda politica che ha tenuto in fibrillazione il Pd del capoluogo: la nomina, avvenuta questa mattina, del capogruppo. Tutto si è concluso così come era iniziato: a guidare la pattuglia democratica resta il senatore De Luca, che fino ad oggi svolgeva il ruolo in qualità di reggente. Mancano ancora i vice. Non avendo trovato una intesa su chi nominare, hanno preferito lasciare tutto intatto. Una cosa è certa, passeranno settimane, magari mesi, ma i nodi torneranno al pettine. Il Pd di Avellino è diviso in due fazioni. Andare alla conta sarebbe stato la certificazione plastica che i democratici sono divisi. Il rischio è stato scongiurato. Ma più che una pace, si tratta solo di una tregua.

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