Lo aveva annunciato, meglio, minacciato ai nostri microfoni qualche ora prima che si aprissero le urne per le elezioni provinciali. Gianluca Festa ha mantenuto la promessa e ha chiesto i danni d’immagine al Pd che lo ha espulso dal partito per aver presentato una lista propria. 

Il consigliere comunale si è rivolto ad un ente di conciliazione per quantificare la richiesta ai danni di coloro che presero la decisione di metterlo alla porta. Si tratta del segretario De Blasio e di 4 componenti della commissione di garanzia.

Bene, Festa chiede 250 mila euro a De Blasio e 150 mila ai componenti della commissione di garanzia. Oltre al danno d’immagine c’è la perdita di chances elettorali, violazione dello statuto e del codice etico. Se la conciliazione dovesse fallire, la vicenda frinirà in tribunale. Il caso è emblematico della guerra tra bande che infesta via Tagliamento. 

Intanto il conto alla rovescia verso la scadenza dei 20 giorni scorre velocemente. Il sindaco dopo le dimissioni si è chiuso nel silenzio. Attende segnali concreti. Per ora può accontentarsi degli attestati di solidarietà che vengono da più parti, anche dall’onorevole Paris, più volte tirata in ballo per il ruolo di responsabile enti locali nella neonata segreteria Renzi. La deputata dice chiaro e tondo che le dimissioni vanno ritirate e che bisogna ripartire. Una svolta potrebbe arrivare dalla posizione assunta dal presidente del consiglio. Petitto, sodale di Festa con il quale pare sia in rottura, è pronto ad accogliere l’appello alla responsabilità dell’ex senatore De Luca. Insomma, il dissenso di una parte della fronda potrebbe rientrare e sostenere lealmente Foti, nel contempo la maggioranza potrebbe anche allargarsi all’Udc e cercare una sponda in Irpinia di Base di Enza Ambrosone.