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Politica

I partiti fanno quadrato: resa dei conti dopo il voto

Entra nel vivo la campagna elettorale. In attesa dei big nazionali, i partiti sono impegnati nella presentazione delle liste. Archiviate le polemiche sulle candidature, si serrano i ranghi a caccia di consensi. Di certo, si tratta solo di una tregua. Fuoco cova sotto la cenere in particolare in Forza italia, nel Partito Democratico e in Liberi e Uguali.

Tra gli azzurri regna lo sconcerto per la candidatrura al senato di Giuseppe Galati, ex sottosegretario di origini calabresi, praticamente sconosciuto agli elettori campani. Franco Di Cecilia, sacrificato dal partito, ha già annunciato che una riflessione dopo il voto bisognerà necessariamente avviarla. Getta acqua sul fuoco Cosimo Sibilia: ora restiamo uniti e proviamo a vincere, dice. 

Situazione più o meno simile nel Pd, dove tutto è stato deciso a Roma, tanto che i due collegi camerali sono andati agli alleati. La resa dei conti è rinviata al 5 marzo, a urne chiuse. Fino a quella data il partito farà quadrato, seppur malvolentieri, intorno ai candidati. Certo, resta da capire come potranno fare campagna elettorale per lo stesso schieramento persone che in questi mesi si sono combattute aspramente. Il dopo voto sarà incandescente, anche perchè c'è un congresso, più volte rinviato, da celebrare, e c'è una tornata amministrativa che incombe. Alle urne, ricordiamo, andrà anche la città capoluogo.

A sinistra del Pd non se la passa meglio Liberi e Uguali. Il dissenso della componente che fa capo a Francesco Todisco è forte. Giacarlo Giordano, uscente candidato alla Camera, ha provato a placare gli animi invitando all'unità e al lavoro comune. Bisognerà capire se dopo il 4 marzo Liberi e Uguali, in Irpinia, esisterà ancora. Molto, ovviamente, dipenderà dal risultato alle elezioni.

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