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Politica

Lotti in Irpinia per il sì: ''O si cambia o si resta fermi''

Luca Lotti lancia da Montemarano la volata per il Sì al referendum costituzionale del 4 dicembre. Il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, rivolgendosi ad una folta platea di sindaci ed amministratori, ha illustrato i benefici della Riforma e sottolineato l’importanza degli ultimi giorni di campagna elettorale “Questi nove giorni saranno decisivi per il futuro dei nostri figli e dei nostri nipoti”. Accanto a lui il sindaco di Montemarano Beniamino Palmieri ed il deputato della I Commissione Affari Costituzionali della Camera Luigi Famiglietti. In platea erano presenti l’onorevole Valentina Paris, il presidente del consiglio regionale Rosa D’Amelio, il capogruppo regionale Pd Mario Casillo, il consigliere regionale Carlo Iannace, il sindaco di Avellino Paolo Foti, e quelli di Montoro, Mario Bianchino, Mercogliano, Massimiliano Carullo, Grottaminarda, Angelo Cobino e molti altri primi cittadini ed amministratori irpini.“Sono contento di aver ospitato nella mia Montemarano il sottosegretario Luca Lotti – ha detto il sindaco Beniamino Palmieri -. A lui  rivolgo il mio ringraziamento per il tempo dedicato all'Irpinia, per l'attenzione prestata agli Amministratori ed agli imprenditori del nostro territorio”. “L’Irpinia è un territorio che sta programmando il suo futuro e grazie a questo Governo siamo riusciti a conseguire importanti risultati – ha affermato l’onorevole Famiglietti -; frutto della rinnovata attenzione verso il Mezzogiorno ed anche questa Riforma costituzionale sarà un fattore di sviluppo per il Meridione: con la riforma del Titolo V si cancellerà l’attuale distribuzione delle competenze tra Stato e regioni che ha contribuito ad aumentare il divario tra nord e sud del Paese”. Le conclusioni sono state affidate al Sottosegretario Luca Lotti: “E' un cambiamento che riguarda tutto il Paese, che riguarda l'Irpinia, la Campania materie come turismo, infrastrutture, parte della sanità, diventeranno di competenza statale. Certamente avremo cambiato qualcosa in un Paese in cui la politica, da trent'anni, ha sempre promesso il cambiamento senza mai attuarlo. Vorremmo che i cittadini scegliessero sulla base del merito della riforma e non contro il governo”

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