La data è fissata e da Roma hanno fatto sapere che non ci saranno deroghe: il congresso della federazione provinciale del Pd di Avellino è convocato per il 23 luglio. Bisogna dunque subito avviare iter e procedure, altrimenti il partito darò commissariato. La prima novità sancita dal Nazareno è quella relativa a coloro che si sono tesserati on line, circa 1700. Inizialmente fuori dalla partita, sono stati rimessi in gioco dai vertici nazionali dei democratici. Ora bisognerà certificarli. Ma la confusione, come spesso accade a Via Tagliamento, regna sovrana. In teoria oggi sarebbe dovuto essere il giorno della presentazione delle candidature alla segreteria, termine ovviamente slittato a data da destinarsi. Sono in molti, inoltre,  soprattutto tra i segretari di circolo  a chiedere che il congresso si celebri dopo l'estate in modo da tenere un confronto serio non dettato dalla fretta. A sostenere la stessa posizione ci cono Rosetta D'Amelio, presidente del Consiglio regionale della Campania, la deputata Valentina Paris, la presidente provinciale del partito Roberta Santaniello, Antonio Gengaro in rappresentanza della mozione Orlando. Ma appare improbabile che Roma faccia un passo indietro. Da troppo tempo l'Irpinia è senza una guida legittimata dagli iscritti, da quando, un anno e mezzo fa  Carmine De Blasio, l'ultimo segretario eletto, fu costretto alle dimissioni inseguito ad una durissima lotta interna tra correnti. Quelle stesse correnti che defenestrarono De Blasio, presero poi le redini del partito creando un direttorio delle varie componenti. Oggi però la geografia politica del Pd irpino è cambiata, nuove correnti e nuovi protagonisti si aggiungono a quelli vecchi. Scalpitano le aree che fanno riferimento a Gianluca Festa e al sottosegretario Umberto del Basso del Caro. Pronto ad entrare nella partita c'è inoltre il deputato Angelo Antonio D'Agostino, che ha ormai lasciato le sponde di Scelta Civica per approdare su quelle più ampie, ma sempre piene di insidie, del Pd.