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Referendum, confronto a Napoli tra le ragioni del sì e quelle del no / VIDEO

NAPOLI – Un incontro per spiegare il referendum costituzionale, un pomeriggio di dibattito tra professori per spiegare le ragioni del sì e quelle del no. Il voto deve essere libero, ma soprattutto consapevole: per questo motivo assume grande valore l’iniziativa dell’associazione StudentiGiurisprudenza.it che, ieri pomeriggio, in una delle aule più prestigiose della facoltà di giurisprudenza della Federico II, ha riunito esperti di diritto costituzionale (i professori Frosini e Pace) ed amministrativo (il professor Pinto), figure politiche come il sindaco partenopeo Luigi De Magistris e il deputato Leonardo Impegno, un magistrato del calibro di Ferdinando Imposimato; a dirigere e moderare l’incontro Vincenzo De Liso, rappresentante degli studenti dell’ateneo federiciano e promotore dell’evento, insieme al professor Alberto Lucarelli. La partecipazione è stata massiccia, con parte della platea in piedi o seduta per terra e con gli organizzatori costretti ad allestire una videoconferenza nell’aula adiacente.

Tra le voci a favore del ‘sì’, quella del professor Tommaso Edoardo Frosini, ordinario di Diritto Costituzionale del Suor Orsola: «Sono varie le ragioni per cui è auspicabile la vittoria del ‘sì’ al referendum costituzionale. Una di queste è rappresentata sicuramente dall'eliminazione del bicameralismo paritario: nessun paese in Europa ha due camere identiche, come le nostre, che svolgono le stesse funzioni. Altro aspetto importante è quello della razionalizzazione dei rapporti tra Stato e Regioni, votando ‘sì’, si proverebbe a mettere ordine eliminando quella zona grigia che ha causato e causa conflitti di attribuzione. In fin dei conti, è una riforma che non stravolge la nostra Carta, si tratta piuttosto di una manutenzione, una modernizzazione necessaria, ferma restando l'intoccabilità dei principi fondamentali».

Un dibattito ben strutturato ed equamente schierato con tre voci a favore e tre voci contro il referendum costituzionale che dovrebbe tenersi tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre. Una buona occasione per fornire strumenti utili ai cittadini in vista di un appuntamento così importante. La domanda a cui rispondere per orientarci nella decisione ce la fornisce il professor Pinto: il sistema precedente – quello cioè attuale – è migliore o peggiore di quello che dovrebbe venire? (Guarda il video)

Elisa Manacorda

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