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Venezia ''il sagrestano'' lascia la politica: resto un democristiano nel Pd

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Enzo Venezia lascia la politica attiva. Lo ha reso noto lui stesso attraverso la pubblicazione di una lettera indirizzata alla segretaria provinciale del Pd Caterina Lengua. Il sagrestano, il vescovo, il chierichetto, l'ultimo democristiano del Partito Democratico, l'eminenza grigia di Via Tagliamento: di soprannomi ne ha avuti tanti. L'ex sindaco di Avellino e' stato protagonista di alcune delle stagioni piu' convulse della storia del Partito Democratico irpino. La contrapposizione all'Udc di De Mita, le interminabili manovre con l'amico-nemico Lucio Fierro per mantenere il controllo del partito, la lotta negli enti per sbarrare la strada ai demitiani, lo scontro con Galasso. Orgogliosamente democristiano, Venezia ha interpretato alla perfezione il suo ruolo, come se le guerra fredda non fosse mai finita.
Ecco il testo integrale della lettera di addio:
    ''Caro Segretario,
in alcuni momenti, si sente il bisogno irrefrenabile di affermare la propria indipendenza morale e di salvaguardare la piena libertà della propria coscienza.
Gli anni che ho non sono pochi, ma il sogno di osare e di dare una mano ti prende in maniera così vorticosa che non sai né fermarti, né rinunciare.
A volte, per incanto, la politica diventa ossessione, malattia, quasi sofferenza fisica, invece deve essere gratificazione dell’intelligenza, ricerca maniacale della verità, tenere insieme il pensare e l’agire: sì, pensiero e vita.
Sei pervaso da una profonda amarezza nel constatare che le parole e i gesti non hanno più un significato, non hanno più valore, sono visti come un fastidio da allontanare.
Allora, solo allora, ti viene il sospetto o meglio la certezza di non riuscire ad essere al passo con i nuovi tempi.
Saranno gli anni, sarà l’avvicinarsi dell’impercettibile declino - non so cosa sia - ma alla fine ti senti esausto e disarmato, quasi un forestiero.
Quando, però, provi queste sensazioni e questi sentimenti, bisogna rompere gli indugi e farsi da parte, in punta di piedi e senza far rumore.
Ti confesso che il solo pensarlo e scriverlo mi fa sentire già più sereno e più libero.
In questo momento della mia vita, mi preme ritrovare un po’ di serenità e assaporare il piacere delle piccole cose di ogni giorno. 
Sono cose piccole, ma aiutano a vivere; il resto conta, in fondo, conta poco.
Cara Caterina, faccio un passo indietro e, nel riprendere la mia libertà, saluto tutti e anche qualcuno che irresponsabilmente si diletta a demolire e a delegittimare il partito, le istituzioni, chi le rappresenta e chi le ha rappresentate.
La politica ho deciso di metterla definitivamente nel cassetto dei ricordi, belli o brutti che siano.
La vita continua e come continua: non può essere fermata ed io voglio viverla nel silenzio delle mie letture preferite e compiendo qualche viaggio.
Nel restare sempre un democristiano iscritto al PD, desidero riconfermarti la mia stima e la mia fraterna amicizia.
Enzo Venezia
P.S. 
Ti chiedo scusa se sono costretto, dopo qualche tempo, a rendere pubblica questa mia lettera''.

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