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Altro che Florida, la Campania boccia Renzi. E anche De Luca

Doveva essere la Florida d'Italia, la Regione che, negli auspici del governatore De Luca, avrebbe dovuto dare la vittoria al fronte del Sì. E invece è andata diversamente. In linea con il trend nazionale le urne campane consegnano una valanga di no e bocciano senza appello la riforma.

L'affluenza segna il 58,88, impressionante il distacco: i no sfiorano il 69% mentre i sì restano inchiodati al 31,5%. Se un effetto De Luca c'è stato, è stato tutt'altro che positivo.

I no trionfano ovunque, nelle città capoluogo come nei comuni dell'hinterland o periferici. La sconfitta è sonora. In provincia di Napoli, dove De Magistris festeggia, i punti di distacco sono addirittura 40. Nel salernitano, terra del presidente che tanto si è speso per il sì, finisce 65 a 35. Per De Luca va meglio in città, dove il distacco si riduce di 10 punti. Ancora più pesante il dato in provincia di Caserta dove il no resta indietro di quasi 43 punti. Nel Sannio, dove il sindaco di Benevento Mastella era in campo per il no, il sì racimola solo un misero 32%. Distacco inferiore, ma comunque netto in Irpinia dove i no superano il 60% e i si sfiorano il 39%. Risultato che si riscontra pressoché identico ad Avellino città. Con questi risultati è chiaro come anche in Campania si aprirà una riflessione. I vincitori, con in prima fila i Cinquestelle vanno all'attacco e chiedono la testa di De Luca che come il premier si è speso in prima persona per portare a casa la riforma.

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