NAPOLI – La notizia e le foto pubblicate su Facebook due giorni fa su due pazienti curati a terra all'ospedale di Nola hanno scatenato, com’era facile immaginare, un putiferio. Da un lato, le parole del direttore sanitario e dei medici della struttura che hanno “preferito curare le persone a terra piuttosto che non dare loro assistenza”; dall’altro, la reazione del governatore De Luca che ha convocato tutti i responsabili delle Asl campane, chiedendo di "avviare immediatamente le procedure di licenziamento dei responsabili del pronto soccorso di Nola". Nel mezzo, la decisione del ministro Lorenzin di inviare a Nola i carabinieri del Nas per controllare quanto accaduto. In seguito alle polemiche, l’Unione sindacale di base, che da anni denuncia il graduale smantellamento del Servizio Sanitario Nazionale Pubblico, la conseguente riduzione massiccia dei livelli di assistenza e le chiusure di ospedali, ha organizzato presidi di protesta nei principali capoluoghi italiani, oltre che nell’ospedale incriminato. A Napoli si sono radunati sotto la sede della Regione Campania a Santa Lucia e la loro richiesta è forte: vogliono la sospensione immediata dalle loro funzioni del Ministro Lorenzin e del Presidente De Luca in quanto, a loro avviso, responsabili diretti di quanto è successo all’ospedale di Nola.
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