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''Violenza di genere: percorso rosa in pronto soccorso", al via la seconda edizione del Master

violenza donne

NAPOLI – Ha preso il via, presso l’Università degli studi della Campania ‘Luigi Vanvitelli’, il Master di I livello di durata annuale in "Violenza di genere sulle donne: percorso rosa in pronto soccorso" organizzato, per l’anno accademico 2016/2017, dal Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche, Metaboliche e dell'Invecchiamento con l'Ospedale di Marcianise e l'Associazione Salute Donna. Si tratta della seconda edizione del corso dopo la realizzazione in via sperimentale dell’anno passato: i buoni risultati raggiunti nel 2016, sia in termini di soddisfazione dei partecipanti che in termini di risvolti pratici dati dallo sviluppo delle metodiche insegnate e poi applicate sui territori di provenienza, hanno spinto gli organizzatori a ripetere l’esperienza. Così il prof. Mauro Giordano, direttore della Scuola di specializzazione in Medicina d'Emergenza-Urgenza e del Master: “Il corso è stato deliberato per la prima volta nel 2015 anticipando anche la legge di stabilità numero 212 dello stesso anno che prevedeva l’istituzione dei ‘percorsi rosa’ in pronto soccorso per affrontare la violenza di genere: in questo modo il 2015 è la data di inizio del primo percorso a livello nazionale su questo tema, le successive iniziative sono un importante seguito e sviluppo dell’esperienza napoletana".

Alla prima giornata di questa seconda edizione del master era presente anche la dottoressa Rosaria Bruno (in qualità sia di medico di medicina di urgenza sia di presidente del neo costituito Osservatorio regionale sulla violenza di genere) che ha indicato l’importanza di fare rete tra le varie figure professionali: “La formazione sulla violenza di genere deve essere fatta in modo sinergico su tutte le figure che ‘abitano’ il Ps, il corso coglie questo aspetto riunendo varie professionalità (medici, infermieri, assistenti sociali e psicologi) che andranno a lavorare, appunto, gomito a gomito”.

Il dottor Mario Guarino (dirigente medico responsabile PS CTO Azienda dei Colli), quale docente del corso, ha rappresentato in modo efficace, attingendo alla vena romanziera di De Giovanni, la carica positiva dei medici di pronto soccorso che nel progetto del codice rosa costituiscono il primo step dell'intervento con le donne vittime di violenza:  “Noi medici d’urgenza siamo bastardi. Sì, bastardi. Proprio come quelli di Pizzofalcone di De Giovanni. Come loro abbiamo una storia sporca alle spalle. Una volta il pronto soccorso non era una scelta professionale, ci finiva l’ultimo arrivato, quello meno bravo o, peggio ancora, da punire. Con il tempo, però, è cresciuta l’identità: i medici e gli infermieri d’emergenza-urgenza hanno preso coscienza dell’importanza del loro ruolo e del loro lavoro fatto sulla capacità di ascoltare, di saper leggere segni, sintomi, parametri ma anche parole, racconti. Storie. Il saper ricondurre quel valore fatto di millimetri di mercurio o di battiti al minuto alle parole della donna che racconta la sua storia di violenza. Posare lo sguardo sul loro sguardo, ascoltare abbattendo il cerume dell’abitudine. Portare a casa quelle storie che gli altri chiamano “casi clinici”. La nostra parcella. Bastardi si, ma di razza". 

La programmazione del corso, poi, è stata presentata dalla coordinatrice scientifica, la dottoressa Elvira Reale, responsabile del Centro Dafne - Codice Rosa dell’Ospedale Cardarelli di Napoli, che ha rappresentato il fulcro del master (che quest'anno si rivolge per il 60% a psicologhe e per il resto a medici, infermieri, e assistenti sociali) costituito dall'esperienza del referto psicologico, asseverato dalla procura di Napoli come mezzo di prova nei procedimenti giudiziari. La dott.ssa Reale ha ribadito: "Il referto psicologico è un metodo innovativo per rappresentare le violenze psicologiche o gli esiti psicologici di ogni genere di violenza; è un metodo per cristallizzare attraverso le parole ed i vissuti delle donne quella specifica condizione traumatica che si esprime immediatamente dopo aver subito una violenza e che è specifico oggetto di osservazione di un pronto soccorso".

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