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Follie tecnologiche: ecco tutte le novità, utili e... inutili

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Dai “Project Glass” alla bicicletta guidata dal pensiero. Non sono accessori da film di fantascienza, ma qualcosa di molto più vicino a noi. Pericolosamente forse. Evoluzionismo o distorsione irreale della realtà? Chissà a chi l’ardua sentenza. Partiamo dagli occhiali intelligenti di Google. La loro finalità è “aumentare” la realtà, proiettando in tempo reale le informazioni che giungono dal mondo che ci circonda. Sarebbero in grado di visionare e usare le applicazioni, e di comunicare con altri dispositivi come navigatori Gps, smartphone, tablet e personal computer. Le speciali lenti del progetto “Google’s glass”, sono collegati al web, dotati di fotocamera e app per telefonate e social network. Si ipotizza una partenership tra Google e Luxottica, che nell’ambizioso progetto dovrebbe metterci l’esperienza ottica.  C’è poi lo "smartwatch", a metà fra orologio e cellulare che permette di leggere le proprie mail e gli sms direttamente dal polso. Si tratta insomma di un orologio collegato a uno smartphone Android o Apple via bluetooth. Il dispositivo vibra quando riceve una chiamata, una email o un messaggio di testo. Il messaggio potrà essere visualizzato sullo schermo legato al polso. Poi funziona (anche) come un normale orologio da polso. E' già pronto un prototipo funzionante. Il prezzo di vendita sarà tra i 99 e i 115 dollari. Poi c’è chi ha pensato a chi non ha né smartphone, né tablet, né occhiali collegati al cervello, semplicemente perché non ha nemmeno la corrente elettrica per poter ricaricare un semplice cellulare. Ma per chi lo possiede, ecco allora la pentola chiamata PowerPot. Il calore in eccesso generato dall'aumento di temperatura oltre il punto di ebollizione dell'acqua viene convertito in elettricità da un modulo termoelettrico integrato nel tegame. La corrente così generata è in grado di ricaricare il dispositivo attraverso un'apposita uscita Usb. Tutti i modelli sono in grado di ricaricare due o più smartphone. L'anonimo ideatore pensa ad applicazioni non soltanto in villaggi sperduti nella giungla, ma anche in campeggi, durante escursioni o in situazioni d'emergenza. Arriviamo così alla bicicletta. Toyota e Parlee Cycles ne stanno progettando una le cui marce non richiederanno più l'uso della mano per essere cambiate. Uno caschetto neuronale, dotato di elettrodi che devono essere appoggiati sul cranio del ciclista, interpreterebbe il pensiero del ciclista. Quando questi pensa di cambiare marcia, il sistema va a realizzare sulla meccanica della bicicletta ciò che il ciclista avrebbe voluto fare. Il progetto è pensato anche per permettere di cambiare direzione di percorso verso destra o sinistra usando il solo potere della mente. Sul manubrio è montato un iPhone, da cui si possono leggere anche informazioni come la velocità, lo spazio percorso, la cadenza, la marcia innestata. Non ci sono per ora applicazioni pratiche. Sono esperienze finalizzate a  sviluppare sistemi che poi potranno avere numerosi campi d'uso, in particolare per i disabili.

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