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Rolling Stones, i migliori dischi della storia secondo Keith Richards

Keith Richards è un artista che non ha bisogno di particolari trovate pubblicitarie per far parlare di sé, tanto è forte l’impatto sociale che il suo mito ha esercitato nella cultura pop dell’ultimo mezzo secolo di storia, ma spesso, con le sue affermazioni controverse, riesce a scatenare un putiferio e a suscitare opinioni e reazioni contrastanti. Dopo i commenti poco lusinghieri sui colleghi Black Sabbath e Metallica, da lui definiti come ‘uno scherzo dell’industria discografica’, è stato oggetto di feroci critiche da parte dei sostenitori dei due gruppi considerati come dei pilastri del rock internazionale, ma la sua popolarità non ha accennato a decrescere neanche un po’. E come potrebbe, stiamo parlando di Keith Richards, per alcuni, la vera ed unica personificazione vivente del rock and roll.

Il chitarrista di Dartford, comunque, è celebre per i suoi gusti musicali poco eterogenei. Sapevamo, anche grazie alla sua biografia Life, divenuta presto un best seller internazionale, che fosse un grande fan di Chuck Berry, del rock and roll e del blues degli anni quaranta e cinquanta in generale, generi musicali a cui, negli anni sessanta, ha contribuito a ridare, insieme ai Rolling Stones, una nuova linfa vitale contro ogni tendenza psichedelica e sperimentale di cui la musica si stava appropriando. Finalmente, grazie ad un’intervista rilasciata alla BBC, Keith Richards ha svelato quali sono i suoi dischi preferiti, quelli, cioè, che porterebbe su un’isola deserta.

Ecco l’elenco completo:

 

Chuck Berry - Wee Wee Hours (singolo del 1955, lato B della sua prima hit Maybelline, che ha raggiunse il decimo posto della classifica americana Billboard nella sezione R&B)
Hank WilliamsYou Win Again (singolo del 1952, registrata prima dai Rolling Stones e pubblicata come bonus track nella ristampa del loro album Some Girls del 1978 e poi da Keith Richards per il disco Timeless: Hank Williams Tribute del 2001, vincitore anche di un Grammy Award nella categoria ‘Best Country Album’)
Aaron NevilleMy True Story (dall’ultimo album di Aaron Neville del 2013 su cui lo stesso Keith Richards ha suonato la chitarra)
Etta JamesSugar on the Floor (dal suo quattordicesimo album del 1978 Deep In The Night)
Freddie ScottAre You Lonely for Me (pubblicato nel 1967, ha raggiunto il primo posto della classifica Billboard R&B e il 39 della Billboard 200)
Gregory IsaacsExtra Classic (dall’eponimo album del 1978)
Nigel Kennedy and the English Chamber OrchestraSpring From Vivaldi’s Four Seasons (pubblicato 1989)
Little WalterKey to the Highway (singolo del 1958 che è rimasto in classifica per quattordici settimane. La formazione leggendaria che l’ha registrato era composta da Little Walter all’armonica a bocca e alla voce, 
Muddy Waters alla chitarra slide, Luther Tucker alla chitarra, Otis Spann al piano, Willie Dixon al basso e George Hunter, o probabilmente Francis Clay, alla batteria).

 

Keith Richards ha da poco pubblicato il suo album da solista intitolato Crosseyed Heart, il terzo dopo Talk is Cheap del 1988 e Main Offender del 1992. A breve, a quanto pare, entrerà in studio per registrare il nuovo attesissimo album dei Rolling Stones, a 10 anni dall’ultimo A Bigger Bang del 2005. Il nuovo album sarà il ventottesimo lavoro in studio del gruppo britannico, se si contano solo i dischi pubblicati negli Stati Uniti e non le versioni inglesi; fino a prima di Their Satanic Majesties Request del 1967, infatti, i dischi degli Stones venivano pubblicati in due versioni con titolo e copertina diverse a seconda se destinati al mercato inglese o a quello americano.

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