La Virgin Money,
la banca dell'impero economico della Virgin
Records, la celebre etichetta discografica fondata da Richard Branson a
Londra nel
Inutile chiedersi come l'abbiano presa i fan del gruppo di John Lydon, Steve Jones e Sid Vicious: le critiche, specie sul web, non si sono fatte attendere, e la stragrande maggioranza di queste condanna l'operato della Virgin Bank precisando che tale iniziativa rappresenta esattamente il tipo di cose contro cui i Sex Pistols inveivano a voce altra durante il loro breve ma intenso periodo di massimo splendore.
"Nel lanciare queste carte di credito, abbiamo voluto sfidare le convenzioni ed il comune modo di pensare, proprio come facevano i Sex Pistols nel 1977" ha dichiarato il direttore Michele Green, incoraggiato i consumatori a 'mettere un po' di ribellione in tasca'.
Il cantante John Lydon, dal canto suo, ha come sempre spiazzato i suoi fan, il linea con l'attitudine provocatoria che ha sempre adottato con i Sex Pistols, prima, e con i Public Image Limited poi, sventolando la bandiera del punk e facendo sempre e comunque quello che gli passa per la testa, come la sua discussa partecipazione ad una pubblicità di una marca britannica di burro d'arachidi.
"Quelli come me non dovrebbero farsi una vita? Non ricordo di aver firmato un contratto in cui mi si vietava di fare pubblicità." ha dichiarato il cantante l'anno scorso dopo le critiche ricevute per la chiacchierata pubblicità, concludendo, ironico come sempre, dicendo "A proposito, io lo mangio sempre il burro d'arachidi".
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