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Un mese al Referendum, tesi a confronto. Cassese: ''Il bicameralismo non serve più''

NAPOLI – Ad un mese esatto dal voto referendario sulla riforma costituzionale, l’aula magna dell’Università Federico II ha ospitato un nuovo incontro in cui si è discusso delle ragioni del ‘sì’ e di quelle del ‘no’. Ieri pomeriggio, all’interno dell’iniziativa ‘Il Sabato delle Idee’, si è svolto un approfondito dibattito sulla riforma: con il direttore de Il Mattino Alessandro Barbano a moderare e animare il confronto, sono intervenute due figure politiche come Luigi Zanda, senatore e capogruppo Pd, e Renato Schifani, senatore di Forza Italia; il giudice emerito della corte costituzionale, originario di Atripalda, Sabino Cassese; i professori Biagio de Giovanni (professore emerito di Filosofia politica dell’Orientale) e Paolo Pombeni (professore emerito di Storia dell’Europa dell’UniBo).Un confronto, a cui hanno partecipato in tantissimi, che ha toccato diverse prospettive - giuridica, storica e politica - alla base delle ragioni delle scelte di voto. I relatori hanno posto all’attenzione della platea i punti salienti, a loro avviso, del nuovo testo e hanno sottolineato le innovazioni e i passi indietro derivanti dalla eventuale conferma della riforma in oggetto. Tra i punti di maggior interesse merita di essere citata la posizione del professore Cassese riguardo la rappresentatività diretta: “Certe volte la volontà popolare deve essere messa a tacere perché ha dei limiti intrinseci: basti pensare che, ad esempio, non ci sogneremmo mai di far eleggere i giudici o i medici”.

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