Seguici su

Ciao, cosa stai cercando?

Canale 58Canale 58

Rubriche

Villa Dora: a Prata Principato Ultra nel ''rifugio'' del Generale Dalla Chiesa /VIDEO

«Due giorni dopo l’assassinio di papà per mano della mafia, nel 1982, la casa che era dei miei nonni materni è stata devastata. Hanno rubato oggetti e documenti da quello che mio padre aveva adibito a studio. Ci hanno lasciato solo due civette morte. Quella era la casa nella quale, durante la guerra, papà e mamma si incontravano di nascosto. Mamma era sfollata e lui non resisteva senza la sua Doretta».

Il ricordo è di Rita Dalla Chiesa, consegnato alle colonne del Corriere della Sera, in una intervista rilasciata solo pochi giorni fa. La casa di cui parla è quella di Prata Principato Ultra: Villa Dora, dal nome della prima moglie del Generale Dalla Chiesa, Dora Fabbo, di origini irpine.

La vicenda del saccheggio della casa non è mai stata chiarita. Oggi la residenza, donata dai figli all'associazione di volontariato la Casa sulla Roccia, ospita una comunità per tossicodipendenti. Non è facile visitare la villa, ma grazie alla gentilezza e alla disponibilità degli operatori, i cancelli si sono aperti alle nostre telecamere.

La casa nell'aspetto conserva le caratteristiche di quando il Generale vi si rifugiava insieme prima con la  moglie, poi con la famiglia: durante la guerra, da fidanzati, ma anche negli anni difficili della lotta alla mafia e al terrorismo. Gli interni invece sono stati adeguati alle esigenze della comunità, così come altre strutture sono state costruite intorno alla villa.

Per Dalla Chiesa Prata era un'oasi di pace e serenità, in aperta campagna, soprattutto nei mesi estivi. Una serenità minata dall'imprevedibilità della vita e dal suo ruolo di servitore dello Stato. Nel 1978 Dora muore d'infarto a Torino, dopo un matrimonio durato 32 anni e due figli: Rita, volto noto della Tv, e Nando, impegnato in politica e nella lotta alle mafie.

Nel luglio dell'82 il Generale si risposa, prende in moglie Emanuela Setti Carraro, infermiera volontaria della Croce Rossa italiana, di 30 anni più giovane. Solo due mesi dopo entrambi trovano la morte nel duplice omicidio che mise fine alla loro storia d'amore e alla lotta di Dalla Chiesa contro la mafia. Carlo Alberto mesi prima era stato inviato a Palermo come Prefetto per combattere i clan. Nomina meritata grazie ai successi ottenuti sul fronte della guerra al terrorismo. Il suo incarico durò fino al 3 settembre dell'82, quando fu ucciso a colpi di Ak-47 insieme alla moglie. Viaggiavano su una A112. Rimasto gravemente ferito, giorni dopo morì anche l'agente di scorta, Domenico Russo.

Prata Principato Ultra non ha mai dimenticato il Generale. A lui sono intitolate una scuola e una piazza. A testimoniarne il legame c'è soprattutto Villa Dora, che oggi è insieme un luogo di speranza e un tempio della legalità. Tracce dell'esempio del Generale sono ovunque, e i volontari hanno voluto dedicare le strade della piccola comunità a chi è rimasto vittima della barbarie dei clan. C'è anche una panchina rossa, simbolo della lotta contro la violenza sulle donne; perché Villa Dora nella memoria dei pratesi, ma degli irpini tutti, è ancora oggi ciò che era per il Generale: un angolo di pace, rispetto, accoglienza, legalità, speranza,

Commenta l'articolo

Copyright © Mediainvest srl - Tutti i diritti riservati - Web Agency: Progetti Creativi
La riproduzione di tutto o parte del contenuto di questo sito è punibile ai sensi delle leggi vigenti
Privacy Policy