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Vinitaly, Campania deludente. La strana ''fuga'' dal padiglione Irpinia

Di fronte ad un bicchiere di vino tutto sembra più facile, dalle relazioni al business. A Verona lo sanno bene, da cinquant'anni operatori del settore e appassionati si incontrano per l'evento più esclusivo legato al mondo del vino.  L'edizione 2016 ha in dote un importante record: la più ampia, con più buyer, il primo produttore cinese espositore. Aumentano le presenze estere. È stato dato grande spazio alle aziende giovani e a nuove attività, sono stati ampliati i padiglioni dedicati al Vinitalybio. Rispetto al tradizionale layout alcuni espositori cambiano posizione. Una fuga dal padiglione dell'irpinia per Mastroberardino e Terredora che hanno inaspettatamente spostato l'esposizione in Veneto e Fruili. Scelta di marketing? Allontanamento dal territorio? Il padiglione del Veneto è stato molto apprezzato da operatori del settore e dal Presidente del Consiglio Renzi che ha definito Verona una delle colonne d'Italia. Il padiglione del Veneto è stato tra i più curati e visitati. La Campania ha deluso qualche aspettativa: poca attenzione all'immagine. Alla prossima Edizione sarà il caso di riscattarsi. L'ambiente del Vinitaly è sofisticato, elegante, ben lontano da sagre e festival della Birra. Il vino conquista tutti, compresi insospettabili personaggi dello spettacolo e della comunicazione, che hanno realizzato un wine brand personale. Gianna Nannini, rocker della musica italiana si dedica ai vigneti della sua campagna senese. Oliviero Toscani ha scelto un casale in mezzo alla Maremma per il suo rosso. Si sono registrati investimenti per otto milioni di euro. Il vino continua ad avere appeal, la dimensione aristocratica di sempre.
Maria Froncillo

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