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Sannio

Alluvione, Curcio: "I fondi ci sono e non vanno restituiti"/VIDEO

De Micheli: "Entro il 31 dicembre arriveranno i primi indennizzi ai privati"

E’ trascorso un anno da quella terribile notte ma le ferite restano indelebili per chi ha perso il proprio caro e per chi non ha più ricordi se non stampati nella mente; per chi con dignità e determinazione non ha chinato la testa dinanzi agli ingenti danni subiti ma ha continuato a produrre per garantire un futuro per sé e la sua terra.

Sono gli stessi che affollano la sala gremita, anche di primi cittadini sanniti, in attesa di avere certezze sui finanziamenti pari a 355 milioni di euro. Indenizzi di cui il governo non chiederà certo la restituzione. 

Una sottolineatura che giunge dai sottosegretari Umberto Del Basso De Caro e Paola De Micheli nonché dal direttore generale della protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio.

Al tavolo dei lavori: il presidente della Provincia Claudio Ricci, il sottosegretario al ministero delle infrastrutture e dei trasporti Umberto Del Basso De Caro e il sottosegretario al ministero dell’economia e delle finanze Paola De Micheli, nonché il direttore generale della protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio, il commissario per l'emergenza alluvione nel Sannio Giuseppe Grimaldi, il deputato Erasmo Mortaruolo e il segretario provinciale del Pd Carmine Valentino.

I documenti parlano chiaro, il resto sono sterili polemiche. E’ la risposta piccata del sottosegretario Umberto Del Basso De Caro indirizzata ad un destinatario preciso, anzi a destinatari: ossia al primo cittadino di Benevento Clemente Mastella e all’assessore Mario Pasquariello. 

"... gli argomenti cedono il passo ai documenti... Bastava leggere la Gazzetta ufficiale prima di ingenerare il panico tra i cittadini": è la stoccata targata Umberto Del Basso De Caro.

IL DETTAGLIO DEI LAVORI 

Il presidente Ricci ha introdotto i lavori ringraziando il governo centrale, la Regione, gli organi dello Stato, la protezione civile, il mondo del volontariato per quanto fatto nell’immediatezza della calamità e nei mesi successivi ed ha auspicato che cittadini ed amministratori possano acquisire dalle conclusioni dell’incontro elementi di certezza e di chiarezza sull’intervento dello Stato a favore delle aree sinistrate.

E’ stata la volta del deputato Erasmo Mortaruolo che ha portato il saluto del governatore Vincenzo De Luca e ha ricordato l’entità degli stanziamenti già concessi nell’immediatezza dalla Regione per gli eventi alluvionali, ed ha annunciato che sono stati stanziati nelle scorse ore 80 milioni di euro per il restauro di alcuni beni culturali, per le imprese dell’area Asi di Ponte Valentino e per altri interventi. 

Mortaruolo ha poi assicurato di condividere sostanzialmente il programma di project financing approvato dalla Rocca dei Rettori per la salvaguardia e la tutela dei nostri fiumi e che la Regione presto potrà varare definitivamente il provvedimento.

Puntuale e piccato l’intervento del sottosegretario alle infrastrutture Umberto Del Basso De Caro che ha voluto dare, per l’ennesima volta, assicurazioni rispetto al fatto che il governo abbia stanziato le somme per gli interventi di ricostruzione dopo l’alluvione nel Sannio esattamente nella misura individuata dalle indagini condotte sul territorio dal commissario per l’emergenza. 

Per il 2016, sono in cassa 300 milioni, ma la restante cifra-parte per giungere al 1 miliardo e 200 milioni di danni accertati è prevista per la competenza degli anni successivi. 

Del Basso De Caro ha quindi evidenziato che, nonostante quanto da taluni affermato, nessun beneficiario di indennizzi dovrà restituire alcunché allo Stato.

 A tale proposito ha citato anche una risposta in parlamento del ministro Padoan ad una interrogazione presentata in tal senso. 

Sferzante Del Basso De Caro nei confronti di chi diffonde notizie false a danno dei cittadini: “Le domande di indennizzo presentate a settembre sono state in numero inferiore a quelle che si prevedevano proprio a ragione di timori infondati inculcati negli aventi diritto.

Il credito d’imposta è un meccanismo introdotto dal 2012 per la ricostruzione dopo il terremoto dell’Emilia. Il cittadino beneficiario dell’indennizzo non dovrà restituire nulla a nessuno perché il credito viene da lui ceduto alla Banca la quale innescherà quindi il meccanismo di compensazione con lo Stato”. 

Del Basso de Caro ha però posto il problema della necessità di individuare risorse per le imprese che hanno subito danni per decine di milioni di euro, giudicando insufficienti i 450mila massimi previsti per azienda nelle ordinanze del dipartimento.

A tale quesito hanno risposto sia il direttore Curcio che il sottosegretario De Micheli.

“La protezione civile si muove ormai – spiega Curcio - sulla base di accertamenti rigorosi dei danni realmente patiti dai cittadini e dalle imprese: per quanto riguarda i privati i rimborsi saranno attivati entro la fine dell’anno ed ha confermato che nessuno dovrà restituire alcunché allo Stato”. 

Curcio ha poi riconosciuto che la somma stanziata per le imprese è insufficiente, ma si è dichiarato disposto a rivedere questo aspetto. 

Il sottosegretario De Micheli, nel confermare tale ultima asserzione, ha voluto nuovamente ribadire che il meccanismo del credito d’imposta è finalizzato esclusivamente a creare un controllo ulteriore per la trasparenza e per l’assegnazione delle risorse disponibili a chi ne ha effettivamente bisogno.

"Superata poi la strana diversificazione tra interventi per la ricostruzione post-sismica da quella  a seguito di avversità idrogeologica lo Stato - sottolinea De Micheli - ha voluto avviare meccanismi di controllo in termini equitativi e di correttezza della gestione amministrativa: entro il 31 dicembre arriveranno i primi indennizzi ai privati colpiti dall'alluvione".

Per quanto concerne il problema delle imprese che hanno patito danni di decine di milioni di euro, De Micheli fa sapere: “Abbiamo verificato che nel Sannio vi sono aziende che hanno subito danni ben maggiori della media descritta che ci ha portato ad immaginare una quota di 450mila euro massimo di indennizzo. Noi però vogliamo avere la certezza di questi numeri da parte delle Regioni: con questo monitoraggio faremo un ragionamento sui criteri per coprire il differenziale. Rispetto al danno esattamente quantificato, dunque, noi vogliamo agire così: sottratti i 450 mila già riconosciuti e sottratte le eventuali coperture assicurative stipulate dall’imprenditore, ebbene noi siamo disponibile come Governo a ricoprire questo differenziale”.

Insomma, una buona nuova confermata all'insegna di un Sannio che vuole assolutamente continuare a camminare a testa alta.

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