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Alta velocità, i pendolari scrivono al ministro Toninelli

stazione benevento

Alta velocità: il presidente dell'Associazione Pendolari Sannio-Terra di Lavoro, Antonio Di Fabrizio, scrive al  ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli.

"Le scrivo - si legge - a nome dell’Associazione che rappresento ed attraverso la quale da dieci anni tentiamo di difendere e dare voce alle migliaia di pendolari delle province di Benevento e Caserta, per portare alla sua attenzione, scrive Di Fabrizio, la problematica legata al trasporto su ferro sulla linea Alta Velocità Roma-Lecce che serve due importanti città della Campania come Benevento e Caserta.

Purtroppo, questa situazione, come già più volte rappresentato, scaturisce da una serie di provvedimenti attuati nel passato da Trenitalia e dai nostri rappresentanti politici che non hanno permesso di dare, a queste zone più interne della Campania, quella necessaria opportunità di sviluppo nel settore dei trasporti e quelle legittime risposte alla sempre più crescente domanda di trasporto che viene dai cittadini.

A riprova di tutto questo, le fornisco alcuni dati che meglio possono chiarire quanto abbiamo sempre affermato.Per quanto concerne il trasporto ferroviario regionale, attualmente la linea Benevento-Roma è servita da un solo collegamento diretto, esattamente il regionale 2418 Benevento-Roma, che ci consente di arrivare nella Capitale, salvo ritardi che si verificano di frequente, entro le 8.30.

In merito ai treni Alta Velocità, invece, nella fascia meridiana, abbiamo solo due Frecciargento, il primo in partenza da Benevento alle 5.55 e da Caserta alle 6.32, con arrivo a Roma alle 7.42 ed il secondo con arrivo alle 11.23, mentre per quanto concerne il ritorno, nella fascia pomeridiana la tratta è servita da soli tre  treni con partenze alle 14.55, alle 16.56 ed alle 18.00, non avendo, in questo modo, più alcuna alternativa di viaggio dopo tale orario.Nulla a che vedere, ad esempio, se paragonato alla linea Napoli-Roma che, nella fascia oraria 6.00-9.00 prevede sei treni da Napoli a Roma e nella fascia 13.00-19.00 prevede diciassette treni da Roma a Napoli.Come se tutto questo non bastasse dal mese di giugno scorso, su esplicita richiesta del sindaco di Bari, è stato istituto un servizio non-stop di treni Alta Velocità Bari-Roma che non prevedono fermate nelle stazioni di Benevento e Caserta e che dai primi dati risulterebbero ben al di sotto delle aspettative per quanto concerne il numero di passeggeri.

Inoltre, attualmente, sono presenti in orario anche un Frecciarossa che da Bari raggiunge Milano (linea Adriatica) ed un Frecciarossa tra Taranto e Milano (via Metaponto) che by-passano completamente i territori di Benevento e Caserta.Siamo convinti che le province di Benevento e Caserta hanno bisogno da subito di un serio piano della mobilità e dei trasporti e di un sistema di mobilità ferroviaria capillare e veloce, oggi ancora carente e di un sistema che consenta il raggiungimento ed il raccordo in tempi rapidi con i nodi ferroviari di Napoli e Roma.

Sicuramente, questo si attuerà nel tempo con la messa in esercizio del progetto dell'Alta Capacità Napoli-Bari con gli indubbi vantaggi che questa opera potrà portare ai nostri territori ma, purtroppo, il tutto si attuerà non prima del 2026 ed in tempi che sono ben lontani dal poter soddisfare le esigenze imminenti legate ai trasporti dei cittadini di queste due province.

Pertanto, nel reputare necessario garantire altre soluzioni di viaggio ai cittadini di capoluoghi importanti come Benevento e Caserta, sarebbe auspicabile prevedere che vengano inserite le fermate di Benevento e Caserta al Frecciargento Bari-Roma, numero 8348 in partenza da Bari alle 6.24 ed al Roma-Bari numero 8325, in partenza da Roma alle 18.55, che già transitano per queste stazioni ed in molti casi effettuano fermate di servizio, il tutto senza pregiudicarne l'efficienza oraria; garantendo, in questo modo, una ulteriore possibilità di viaggio ai tanti cittadini-utenti e pendolari che, quotidianamente, affrontano innumerevoli sacrifici per potersi recare a lavoro e ritornare in orari non proibitivi dalle loro famiglie; incrementando il numero di passeggeri necessario per “tenere in piedi” questi treni; senza ulteriori costi aggiuntivi.

Per quanto sopra evidenziato, auspichiamo che gli organismi preposti rivedano le scelte fin qui effettuate, nell'interesse di tutti i territori coinvolti, aprendo da subito un tavolo di discussione con tutti i soggetti interessati (istituzioni locali e regionali, Trenitalia, rappresentanti delle Associazioni dei pendolari), per giungere, quanto prima, a delle decisioni volte a non penalizzare nessun cittadino e che potranno assecondare la sempre crescente domanda di mobilità, proponendosi come volano per il turismo e le attività produttive di questi capoluoghi".

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