Brucia lo Stir di Casalduni, l’impianto che lavora la frazione di rifiuti solidi indifferenziati di proprietà della Provincia di Benevento.
Un fumo denso che dalle 5.40 nonostante il lavoro senza sosta delle tre squadre del comando provinciale dei vigili del fuoco si continua a levare da quel capannone contenente circa mille quintali di rifiuti indifferenziati.
(VEDI IL SERVIZIO CON LE INTERVISTE DI SINDACI di CASALDUNI, FRAGNETO MONFORTE, DEGLI OPERAI E DEL VICE PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE BONAVITACOLA)
E tra le ecoballe, il fumo e l’odore acre nessuno si ferma un secondo. Lavoro senza sosta per i caschi rossi e le forze dell’ordine: i carabinieri del comando provinciale di Benevento, nello specifico i militari della stazione di Ponte coadiuvati dal reparto speciale carabinieri Tutela ambiente giunto da Napoli per indagare sulla natura del rogo.
Sul posto anche la polizia di Stato.
Ci sono volute ore e ore per domare le fiamme divampate nel capannone di 300 metri quadrati.
"È un disastro. Siamo in emergenza. Si profilano tempi molto duri per il Sannio", sottolinea il presidente della Provincia Claudio Ricci.
E intanto lì ci sono anche gli operai preoccupati per il loro futuro occupazionale, ci sono i sindaci di Casalduni, di Fragneto Monforte e altre fasce tricolori dei paesi limitrofi ad alzare la voce ea dire: ora BASTA.
Non è la prima volta che quell’impianto brucia: siamo a quota 10. E mentre si domano le fiamme e si indaga a 360 gradi, l’aria diventa fin troppo pesante.
Eppure lì a pochi metri ci sono i vigneti, c’è il foraggio, c’è la natura, ci sono gli amici animali, c’è tanta gente comune che vorrebbe vivere e non sopravvivere.
IN AGGIORNAMENTO 24/08/2018
ORE 8.15
Intanto questa mattina giungerà a Casalduni anche il sottosegretario all'Ambiente Salvatore Micillo per fare il punto della situazione sul disastro Stir.
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