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Concorsone, Lonardo firma la mozione pro insegnanti magistrali

Si è tenuta, ieri pomeriggio, presso il Senato della Repubblica, la conferenza stampa di Forza Italia, “#UN’ALTRA SCUOLA” per presentare la mozione a sostegno del comparto scuola, depositata dalla Sen. Sandra Lonardo come prima firmataria.
“È inaccettabile che le maestre ed i maestri delle scuole paritarie primarie e dell'infanzia siano tenuti fuori dal concorso, indetto dal Ministero dell’Istruzione per gli insegnanti diplomati magistrali. - dichiara la Lonardo - Si stanno utilizzando due pesi e due misure!
Sarebbe corretto che il Governo desse la possibilità di accesso al ‘Concorsone’ attraverso un decreto legge, oppure che le forze politiche approvassero una norma che consenta di poter arrivare ad una soluzione che faccia finire questo stillicidio e questa ingiusta sproporzione tra docenti che operano all’interno del mondo della scuola”.

“Il Governo - prosegue - ha il dovere di dare una risposta: gli chiediamo di venire al più presto in Aula a dire cosa voglia fare e come si voglia procedere. 
Siamo tutti stufi di ascoltare parole a vuoto dai gialli, dai verdi, dai rossi... 
ora basta! È finita la policromia delle dichiarazioni! Ora occorre l’assunzione di responsabilità da parte di ognuno.
Non possiamo più far finta di nulla”.

“Ho ricevuto centinaia di lettere dagli insegnati provenienti da tutta Italia, - spiega - le ho lette tutte ed ho colto parole di delusione, mortificazione, disappunto, dolore, paura per il futuro, e soprattutto perdita di fiducia nei confronti di uno Stato che dovrebbe dare pari opportunità, tutela, giustizia e che, invece, sta scrivendo davvero una brutta pagina di storia”.


“Si può, però, recuperare - conclude - e, riportandomi con la mente agli anni in cui il diploma magistrale era un titolo finito e dava la possibilità di insegnare, mi piace immaginare che come si cancellava allora con il grande cassino ciò che veniva scritto sulle lavagne in quelle aule, possa oggi il Ministro Bussetti cancellare, o per riportarci ai nostri giorni, nel linguaggio moderno, resettare tutto, per ridare fiducia e futuro a chi questo futuro lo sta vedendo franare”.

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