Blitz della Polizia, si chiude il cerchio dopo mesi di meticolose e incessanti indagini coordinate dalla Procura di Benevento.
All'alba é stata data esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip di Benevento, su richiesta della Procura del capoluogo sannita, nei confronti di un giovane beneventano, ritenuto responsabile di omicidio preterintenzionale aggravato dai futili motivi, consumato lo scorso 26 luglio in un ristorante del capoluogo sannita, durante una festa di compleanno organizzata da un noto pregiudicato locale.
Gli elementi inizialmente raccolti avevano portato all'immediato fermo di un altro giovane beneventano, il quale, seppur presente al momento dell'aggressione, era stato rimesso in libertà dal Tribunale del Riesame poiché ritenuto il secondo inseguitore della vittima e non come il suo aggressore.
Sono state pertanto sviluppate ulteriori e approfondite indagini dalla Squadra Mobile della Questura di Benevento, con il costante coordinamento della Procura della Repubblica di Benevento, volte ad individuare l’autore dell'omicidio attraverso l’identificazione e l’escussione di tutti i presenti alla festa, l’attivazione di intercettazioni telefoniche ed ambientali, la ricostruzione e la comparazione degli indumenti indossati dagli ospiti con quelli rilevabili dal sistema di videosorveglianza e dai contenuti multimediali estratti nel corso degli esami forensi eseguiti sui vari telefoni sequestrati, il miglioramento cromatico del video che aveva immortalato il momento dell'aggressione.
Tali attività hanno permesso di raccogliere "gravi ed univoci elementi di prova" a carico del giovane oggi tratto in arresto.
"Le investigazioni - sottolinea il procuratore della Repubblica di Benevento Aldo Policastro - sono risultate particolarmente complesse a causa della copertura solo parziale dell'area videosorvegliata presente nel ristorante e del clima di omertà e reticenza creatosi tra i soggetti partecipanti alla festa, i quali, per la gran parte, hanno riferito solo circostanze generiche e contradditorie, negando alcuni che il Parrella fosse stato aggredito".
"Sulla base della ricostruzione effettuata dal personale della Squadra Mobile e della Polizia scientifica, attraverso i fotogrammi del sistema - continua Policastro - di videoregistrazione del locale, si è accertato che la vittima, al termine di un alterco avvenuto sulla terrazza inferiore del ristorante, con alcuni partecipanti alla festa, era fuggita, correndo a forte velocità, verso il parcheggio del ristorante, per sfuggire al suo aggressore che lo inseguiva a breve distanza e, dopo aver percorso diversi metri, scivolava in un declivio, sito nei pressi dell'ingresso del ristorante.
A questo punto l’indagato, dopo essere caduto a sua volta sulla ghiaia del parcheggio, si rialzava, raggiungeva la vittima che giaceva a terra, iniziando a colpirla con forti pugni alla testa e sul corpo e successivamente anche con un calcio al torace, mentre due degli invitati cercavano, in tempi diversi, di trattenerlo ed allontanarlo dalla vittima, ormai in fin di vita.
II raffronto tra le immagini dell'aggressione e gli atti di indagine, ed in particolare le dichiarazioni rese dai partecipanti alla festa, ha permesso di delineare ulteriori responsabilità, a dimostrazione dell'ampia omertà che ha circondato il grave fatto criminoso, per il reato di favoreggiamento personale, nei confronti di altre quattro persone (tra cui quella originariamente sottoposta al fermo), i quali hanno aiutato l’arrestato ad eludere le indagini nei suoi confronti, negando palesemente il vero, mentre un quinto soggetto è stato denunciato per aver violato le prescrizioni dellamisura della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza".
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