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Finge una crisi epilettica, aggredisce la polizia penitenziaria e incendia la cella

Carcere cella

Simula una crisi epilettica e aggredisce la polizia penitenziaria.

E' quanto riferiscono i segretari generale e regionale Osapp, Leo Beneduci e Vincenzo Palmieri, attraverso una nota stampa, rispetto a quanto avvenuto all’interno della casa circondariale di Benevento.
“Secondo quanto si apprende- scrive il sindacato OSAPP -, un detenuto 40enne di origine pugliese, appartenente a un noto clan per reati associativi di criminalità organizzata, per sottrarsi a perquisizione personale, ha simulato un malore di crisi epilettica poiché scoperto dalla Polizia Penitenziaria mentre occultava sulla sua persona un micro cellulare, tentava di svincolarsi con forza chiedendo aiuto ad altri detenuti ivi ristretti, facendo credere che stava subendo maltrattamenti, nel contempo nel dimenarsi ha sferrato un pugno violento al volto del poliziotto che tentava di portarlo alla calma procurandogli una echimosi allo zigomo sx guaribili con giorni di riposo e cure mediche.” 
“La condotta intenzionale e grave posta in essere dal detenuto – prosegue il sindacato Osapp – è continuata anche dopo che per lo stesso è stato disposto l’isolamento per motivi di sicurezza, ha incendiato la camera di pernottamento rinchiudendosi nel bagno, i Poliziotti in servizio a tutela della sua incolumità per evitare che lo stesso inalasse i fumi tossici, hanno fatto irruzione per tirarlo fuori e metterlo in condizioni di sicurezza. Dai primi accertamenti interni, sembrerebbe che l’azione messa in atto sia stata premeditata e finalizzata a turbare l’ordine e la sicurezza sia interna che esterna, tuttavia grazie alla tempestività e all’alta professionalità di tutti i poliziotti in servizio ad ogni ordine e grado si è evitato il peggio, probabilmente l’autore sarà trasferito in altra sede e denunciato all’A.G. competente e subirà solo una timida sanzione disciplinare per violazione delle regole penitenziarie, poiché il cellulare e considerato solo un oggetto non consentito dal regolamento, tuttavia utilissimo per i ristretti per curare rapporti esterni e comodamente fare estorsioni, ordinare omicidi, rapine o gestire traffici illeciti di droga, etc. L’Amministrazione Penitenziaria Centrale guarda il problema con la solita superficialità, senza adottare nel frattempo contromisure concrete e proposte di modifiche legislative per comprimere il dilagante fenomeno aggressivo nei confronti del personale nonché prevedere che l’introduzione di telefonini venga ritenuto anche un reato penale e non solo una inadeguata sanzione disciplinare. I sindacalisti OSAPP estendono un plauso a tutti i Poliziotti Penitenziari operanti per l’alta professionalità e la grande attenzione dimostrata, come sindacato maggiormente rappresentativo della categoria.
“Ci faremo portavoce – si legge infine nella nota – presso gli organi centrali competenti dell’Amministrazione Penitenziaria, per un eventuale conferimento di riconoscimenti di encomi, lode e note di compiacimento a favore di tutto il personale di Polizia Penitenziaria in servizio presso la casa circondariale di Benevento, non solo per i molteplici risultati raggiunti in altre circostanze a garanzia della sicurezza del sistema e tutto ciò che è in esso, condizione imprescindibile quest’ultima per assicurare il trattamento, ma anche per gratificare l’impegno profuso, nonostante il sovraccarico di lavoro e i turni massacranti a cui sono sottoposti i Poliziotti per espletare i delicati compiti istituzionali”.

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