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Fondo Valle Isclero, Sannio e Irpinia a confronto

sant'agata dei goti del basso de caro

Si è svolta stamani nella Sala dell’ex Cinema Italia in Sant’Agata de’ Goti, a cura del Settore Tecnico della Provincia di Benevento, la presentazione al pubblico del progetto di completamento della strada Fondo Valle Isclero finanziato dal Patto per il Sud.
Al convegno dal titolo: “Lavori di completamento Fondo Valle Isclero: un’occasione di sviluppo reale”, promosso con la collaborazione dell’amministrazione comunale di Sant’Agata de’ Goti, hanno partecipato numerosi sindaci ed amministratori dei comprensori della Valle Telesina e Caudina, nonché il vice presidente della Provincia di Avellino, Caterina Lengua, in quanto l’arteria è destinata a collegare le due Province irpina e sannita con quella casertana.

Il progetto illustrato oggi riguarda però l’ultimo tratto dell’arteria in territorio sannita e precisamente in quello di Sant'Agata de' Goti.

"Il tratto in terra sannita  - si legge nella nota dell'Ente Provincia sannita -  fu affidato con gli inizi di questo millennio alla Provincia, dopo un periodo di fermo lavori intervenuto a seguito delle difficoltà operative del Consorzio di Bonifica che l'aveva avviata negli anni Ottanta del secolo scorso. Le nuove opere da avviare nei prossimi mesi costeranno 9,5 milioni di Euro: si presume che entro l’anno possa essere indetta la gara d’appalto e che i lavori dureranno 18 mesi.

Ha portato il saluto il sindaco di Sant’Agata de’ Goti, Carmine Valentino, il quale ha definito la Fondo Valle Isclero come un’opera strategica per il territorio del Sannio, ma anche per l’intera area della Campania occidentale. Ricordata la figura del presidente del Consorzio di Bonifica, che volle l’opera, cioè lo storico sindaco di San Salvatore Telesino Salvatore Pacelli, il sindaco ha indicato come la Fondo Valle Isclero rompa lo storico isolamento dell'area dell'Isclero dando respiro alle attività di tutti i comparti economici delle vallate telesina e caudina.
Sono quindi intervenuti i consiglieri provinciali: Renato Lombardi, delegato alla pianificazione territoriale, il quale ha ricordato come la Fondo Valle Isclero sia anche a servizio dell’Ospedale Sant’Alfonso Maria de’ Liguori; e Giuseppe Di Cerbo, delegato alle infrastrutture, il quale ha sottolineato come a differenza che in passato il progetto presentato al pubblico è già finanziato dal Governo centrale e dunque questa presentazione costituisce una risposta concreta ai problemi del territorio.
Ha preso quindi la parola il progettista della Provincia, ing. Salvatore Minicozzi, che ha illustrato il lavoro svolto dal Settore Tecnico per la Fondo Valle Isclero, ricordando brevemente le tappe del progetto partito circa 30 anni or sono, successivamente affidato alla Provincia.
La presentazione del progetto dei lavori degli ultimi tronchi della strada a scorrimento veloce Fondo Valle Isclero conclude una lunga fase interlocuzione di carattere politico-istituzionale e tecnico tra Regione Campania e Provincia di Benevento.

Il completamento dell'opera, previsto nel Patto per il Sud Governo – Regione, è finanziato con 9,3 milioni di euro e riguarda lavori stradali per 2,6 Km. lineari ed è ufficialmente indicato come: «Lavori di completamento funzionale dell’arteria in direzione Valle Caudina – S.S. 7 “Appia” – 4° lotto (ex 6° lotto).

- Progetto di miglioramento funzionale - Progetto stralcio di completamento».

Si tratta dell'ultimo tassello (in territorio sannita) di una strada che ha il capolinea, da un lato, nella zona industriale della Città di Avellino e, dall’altro nel Casertano in territorio di Valle di Maddaloni, passando attraverso la Valle Caudina sannita e lungo il corso del fiume Isclero. La strada consente peraltro di completare il raccordo con la strada statale Benevento-Telese-Caianello (di congiunzione delle Autostrade A16 – A1).

"La costruzione della Fondo Valle Isclero - si legge nella nota della Rocca dei Rettori - fu avviata nel 1987 dal Consorzio di Bonifica della Valle Telesina: tuttavia, dopo un lungo periodo di stasi nei lavori, nel 2001 la Regione Campania, considerate le difficoltà in cui versava lo stesso Consorzio ed il ritardo nel riordino della classificazione delle Strade (autostrade, statali, provinciali, comunali, etc.), decise di affidare la gestione dell'arteria alla Provincia di Benevento.In sostanza alla Provincia toccò il compito di riammagliare e collegare i diversi tronchi realizzati e che, tuttavia, non avevano, all'epoca, alcun raccordo tra loro (puntando un tratto verso l'avellinese, un altro verso il casertano): inoltre alla Provincia toccò anche la ricerca della fonte di finanziamento per il completamento.

Tale fonte fu individuata nella legge n. 443 del 2000: con delibere del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica del 21.12.2001 e del 29.11.2002 esse rientrarono nell’Intesa Istituzionale di programma tra Regione Campania e Provincia di Benevento. Il finanziamento riguardava il IV lotto in direzione Valle Caudina (sannita) ed il V lotto in direzione Valle di Maddaloni.

Va peraltro sottolineato che fu necessario individuare altri fondi a carico del Bilancio della Provincia per opere connesse a quelle principali e che, comunque, la rendevano effettivamente percorribile in sicurezza (gli svincoli per l'accesso ai Comuni attraversati dall'arteria).

I due interventi, che potremmo definire principali in tale contesto, si sono sviluppati, rispettivamente, nelle due direzioni della Valle Caudina, attraversando i territori di Sant'Agata dei Goti, Moiano Bucciano ed Airola, e di Valle di Maddaloni in provincia di Caserta, e sono stati realizzati con due diversi appalti. Il progetto del V lotto è stato completamente realizzato, collaudato ed in esercizio fin dal 2007; quello del IV lotto, invece, a causa di notevoli ed importanti rinvenienze archeologiche lungo tutto il tracciato ha dovuto subire alcune variazioni che hanno comportato forti ritardi nell’originario piano dei lavori.Va precisato, nonostante questo, anche le opere del IV lotto hanno posto in esercizio un tronco lungo km. 8,500 a partire dallo svincolo per Sant'Agata dè Goti, alla località Sopracampo, fino allo svincolo sull'Appia (alla chilometrica 237): tuttavia, su questo tassello non è stato ancora possibile realizzare un tratto intermedio di Km. 2,6 in quanto assoggettato ad indagini archeologiche non completate ed in parte ancora in corso di svolgimento.

In ogni caso il progetto presentato a cura del Progettista e Responsabile di Servizio ing. Salvatore Minicozzi nella Sala ex Cinema Italia riguarda proprio questo tronco.

L’originario progetto presentato da parte del Settore Tecnico della Provincia alla Regione Campania per l’approvazione ha dovuto subire uno stop a causa degli esiti delle indagini archeologiche realizzate tra il 2011-2014 che hanno portato alla luce una serie di reperti in prossimità della Strada provinciale Moiano – Frasso T., nelle vicinanze del Vallone “Ponte Rotto”.

A seguito di tanto, il Settore Tecnico della Provincia ha elaborato un nuovo progetto, in particolare per il tratto compreso tra la località Cotugni e la località Porretta in prossimità della Strada provinciale n.111.

D'intesa con la Soprintendenza ai Beni Archeologici, al fine di poter preservare i reperti rinvenuti, il progetto in sostanza ha comportato un lieve aumento fino a circa l'8% della pendenza dell'asse stradale per una lunghezza di circa Km. 0,660: i ridotti interventi strutturali rendono la strada meno impattante sull'ambiente, e consentono di rientrare nei limiti del finanziamento riconosciuto. In breve: rispetto al progetto originario, principalmente, sono previste due gallerie artificiali in meno e a due rotatorie in più.

E’ quindi intervenuto il Presidente della Provincia Claudio Ricci che ha ricordato che in questi giorni sono in corso i lavori di bonifica dei tratti in esercizio della Fondo Valle Isclero, purtroppo interessata dallo sconsiderato abbandono di rifiuti".

“Si tratta di un abominio” – ha dichiarato Ricci: “invito i cittadini di questo bellissimo comprensorio a denunciare immediatamente chi si dedica al lancio del sacchetto dei rifiuti; altrimenti tutto quello che stiamo facendo in questi giorni sarà del tutto inutile”.

Ricci ha quindi continuato annunciato una ulteriore serie di iniziative sul territorio: dopo il Fortore e la Valle Telesina e Caudina, è in corso di predisposizione un programma di interventi per la Valle Vitulanese dove sarà realizzato il completamento della locale Fondo valle. Ricci ha ricordato che i Sindaci fanno parte della Provincia perché l’Assemblea dei Sindaci è organo della Provincia, quindi non sono altra parte rispetto alla Provincia. Il presidente ha quindi aggiunto che sono in corso da parte del Governo interventi che mostrano una inversione di rotta rispetto ad un recentissimo passato consistente nella sottrazione sistematica di fondi alla Provincia. Si può dunque lavorare in sinergia tutti insieme a favore del territorio.

Ha preso quindi la parola il consigliere regionale Erasmo Mortaruolo che ha ricordato come oggi l’amministratore locale ha il dovere di presentare progettazione esecutive sensate e che possano essere rispettati i tempi previsti per la rendicontazione dei lavori effettuati: i fondi sono disponibili, ha precisato il consigliere, perché è ormai operativo il PSR. “Oggi il problema non è intercettare i finanziamenti, quanto piuttosto presentare progetti che non siano devastanti per l’ambiente, ma lo rispettino”, ha concluso Mortaruolo.
Le conclusioni sono state del Sottosegretario di Stato alle Infrastrutture Umberto Del Basso De Caro.

“Siamo venuti qui, come a San Bartolomeo in Galdo e a Molinara, nei giorni scorsi, per presentare opere e progetti concreti e per vederne l’avvio dei lavori (la bonifica della discaruica di Serrea Pastore e l'ultimo tronco della Fortorina).

La Fondo Valle Isclero viene finanziata per 9,5 milioni di Euro dal Patto per il Sud firmato del Governatore Vincenzo De Luca e dall'allora Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi, mentre io sono il relatore presso il Cipe. Ora, questa arteria è fondamentale perché si innesta sulla statale Appia alla rotatoria di Paolisi: da questa rotatoria si dipartirà una nuova arteria verso la Valle Suessola nel casertano con un finanziamento di 175 milioni di euro.

Questo nuovo asse consentirà di superare la lunga teoria di semafori tra Arpaia e Santa Maria a Vico consentendo dunque un collegamento con Napoli con tempi inferiori di almeno 15 minuti rispetto agli attuali. Va osservato poi che la Fondo Valle Isclero ha il suo capolinea dall’altra parte nell’avellinese: questo tronco è ancora da realizzare; ma qui occorre che il soggetto attuatore non sia più l’Asi di Avellino perché non è il suo mestiere quello di costruire nuove arterie, ma l’Anas”.

Il Sottosegretario ha quindi ricordato che sono in corso altri fondamentali interventi per il miglioramento delle infrastrutture ferroviarie nella area occidentale della Campania fino ai confini regionali con la Puglia per l’Alta Capacità per un totale di 3,5 miliardi di Euro, lo stanziamento più alto mai concesso al Sannio dall'Unità d'Italia”.

In questi ultimi tempi, dunque, ha ricordato Del Basso De Caro stiamo recuperando quei fondi che in passato andavano in perenzione e venivano dirottati verso altre Nazioni dell’Unione Europea e stiamo recuperando il diritto finora negato alla mobilità per i cittadini dei nostri territori.

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