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"Frasi offensive e razziste pronunciate da Feltri", la senatrice Ricciardi interroga il ministro

Parlamento (Foto Ansa)

La senatrice Sabrina Ricciardi ha presentato due interrogazioni, a risposta orale e con carattere d’urgenza, "riguardo altrettanti incresciosi episodi verificatisi in tv nelle ultime ore: la prima sui canali Mediaset, la seconda sulla quelli Rai".

La prima interpellanza è rivolta al Ministro dello Sviluppo Economico (che accorpa anche la delega alle comunicazioni) Stefano Patuanelli per segnalare e chiedere l’intervento in merito alle "frasi offensive e razziste pronunciate dal direttore di “Libero” Vittorio Feltri".

Ricciardi, che è anche membro della “Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza e razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza”, scrive: “Durante la trasmissione ‘Fuori dal coro’, andata onda su Rete 4 in data 21/04/2020 alle ore 21.45, il giornalista Vittorio Feltri proferiva le seguenti parole: ‘Il fatto che la Lombardia sia andata in disgrazia per via del Coronavirus ha eccitato gli animi di molta gente che è nutrita da un sentimento di invidia o di rabbia nei nostri confronti perché subisce una sorta di complesso di inferiorità.

Io non credo ai complessi di inferiorità, credo che i meridionali in molti casi siano inferiori’ e poi: ‘noi settentrionali che andiamo a fare in Campania, i parcheggiatori abusivi?’. Siffatte affermazioni non venivano stigmatizzate dal conduttore della trasmissione, Mario Giordano.

In seguito a tali considerazioni, gravemente lesive della dignità della gente del meridione, sui social network i cittadini del Sud hanno fortemente lamentato la discriminazione perpetrata nei loro confronti davanti a milioni di telespettatori.

Alcuni avvocati hanno preannunziato querele avverso Vittorio Feltri; il giornalista Vittorio Feltri si rende spesso complice di vulgate finalizzate a screditare la popolazione del Mezzogiorno d’Italia; ai sensi dell’articolo 604 bis del codice penale, recante ‘Propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa’, è previsto che: ‘salvo che il fatto costituisca più grave reato, è punito con la reclusione fino ad un anno e sei mesi o con la multa fino a 6.000 euro chi propaganda idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi’”.

“Come membro della ‘Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza e razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza’ - prosegue la senatrice del M5S - ritengo fondamentale contrastare ogni fenomeno d’odio e intolleranza nei confronti di persone o gruppi sociali sulla base di alcune caratteristiche tra cui la provenienza”.

Pertanto chiede di sapere “Se si ritenga che le parole pronunziate dal dottor Vittorio Feltri possano fomentare stereotipi negativi contro i cittadini meridionali e, in caso affermativo, quali azioni si intenda perseguire avverso il dottor Vittorio Feltri ed eventualmente, per responsabilità oggettiva, nei confronti di Rete 4 e del conduttore dottor Mario Giordano, che non è intervenuto stigmatizzando l’accaduto”.

La seconda interrogazione è indirizzata al Presidente Marcello Foa e all’Amministratore delegato della Rai Fabrizio Salini.

“Nel corso di un servizio giornalistico della RAI - scrive ancora Ricciardi -  incentrato sul ferimento del cognato del signor Roberto Spada, figura apicale del clan Spada di Ostia - scrive ancora la Ricciardi, che e componente della Commissione di Vigilanza RAI - venivano proferite le seguenti parole:

“A Napoli, Palermo e Reggio Calabria una gambizzazione e colpi d’arma da fuoco agli arti inferiori non farebbe nemmeno notizia, ma ad Ostia sì”.

Il servizio, mandato in onda dal TG3 in data il 21/04/2020, alle ore 14.20,  è stato curato dal giornalista Fabrizio Feo.

“Oltre 6.600 reati vengono commessi e denunciati ogni giorno in Italia, circa 277 ogni ora. Nella classifica curata dal Sole 24 Ore, su dati del ‘Ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza’, recante le ‘Province con più reati in Italia: delitti denunciati ogni 100mila abitanti per provincia (2018)’, tra le prime 22 posizioni non figurano le province di Napoli, Palermo e Reggio Calabria.

A seguito del servizio RAI, sui social network i cittadini delle province nominate nel servizio giornalistico hanno fortemente lamentato questo accostamento, definito ‘lesivo della loro dignità’.

Ai sensi dell’articolo 6, comma 1 del ‘CONTRATTO NAZIONALE DI SERVIZIO TRA IL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO E LA RAI-RADIOTELEVISIONE ITALIANA S.P.A.’, la Rai è tenuta ad improntare la propria offerta informativa ai canoni di equilibrio, pluralismo, completezza, obiettività, imparzialità, indipendenza e apertura alle diverse formazioni politiche e sociali, e a garantire un rigoroso rispetto della deontologia professionale da parte dei giornalisti e degli operatori del servizio pubblico, i quali sono tenuti a coniugare il principio di libertà con quello di responsabilità, nel rispetto della dignità della persona, e ad assicurare un contraddittorio adeguato, effettivo e leale”.

La senatrice pertanto chiede di sapere “quali provvedimenti si intenda assumere nei confronti del giornalista Fabrizio Feo, a seguito delle affermazioni riportate nel corso del servizio in oggetto; come si intenda ripristinare un’informazione corretta e veritiera, a seguito del servizio giornalistico in oggetto”.

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