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Impianto Stir, approvato il progetto di variante. Di Maria: "Ripresa delle attività"

BENEVENTO - PROVINCIA

Il presidente della Provincia di Benevento Antonio Di Maria ha approvato ieri il progetto di variante per gli interventi migliorativi dell’impianto Stir di Casalduni a suo tempo approvato e finanziato dalla Regione Campania.

Il provvedimento si è reso necessario dopo l’incendio scoppiato nello scorso mese di agosto presso l’impianto di trattamento rifiuti in contrada San Fortunato, bloccando le attività con pesanti ripercussioni su tutta la gestione del ciclo dei rifiuti.

Il progetto originario dei lavori, per il quale la Provincia, affidataria delle opere, aveva anche sottoscritto il contratto con la Ditta aggiudicataria di apposita gara d’appalto, è stato rivisto in considerazione dei danni arrecati nell’agosto 2018 dalle fiamme scoppiate presso lo Stir nell’area di ricezione dei rifiuti ed in quella antistante.

Oltre a rivedere il crono-programma dei lavori, il progetto di variante, curato dal competente Servizio di Tutela dell’Ambiente della Provincia di Benevento, consiste essenzialmente nell’abbandono di una realizzanda seconda linea di produzione presso lo Stir per concentrare tutto il lavoro di trattamento rifiuti presso la sola linea già esistente prima dell’incendio e per la quale ovviamente vengono individuati gli opportuni interventi di ripristino.

Resta invece sostanzialmente immutato il quadro economico dell’intervento complessivamente finanziato dalla Regione con circa 990mila Euro, ma si riduce l’importo del ribasso d’asta che era stato in un primo momento determinato.

Dal punto di vista più generale della tenuta del sistema dei rifiuti nel Sannio, come ha sottolineato il Presidente Antonio Di Maria, ovviamente il progetto di variante dei lavori di miglioramento allo Stir di Casalduni consentirà, quando gli stessi lavori andranno a regime, una ripresa delle attività produttive nell’impianto con un graduale ritorno alla normalità nelle procedure di conferimento della frazione indifferenziata da parte dei Comuni sanniti oggi costretti a trasferire le rispettive frazioni in altri impianti fuori dal Sannio.

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