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Indennità per aziende in territori montani, Mortaruolo: "Una importante misura a sostegno dell'economia"

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"Abbiamo previsto la rimodulazione delle risorse per la misura 13.1.1 del Programma di Sviluppo rurale 2014/20 relativa al pagamento compensativo per le zone montane. Si tratta di un'azione che coinvolge circa 350 Comuni della Regione Campania e contempla la corresponsione di un'indennità per compensare gli svantaggi derivanti dalla localizzazione delle aziende in territori classificati montani”.

Così il Consigliere regionale e Vicepresidente della Commissione Agricoltura della Campania, Erasmo Mortaruolo.
“Trattandosi quindi di una misura importante per la nostra regione – prosegue il Vicepresidente Mortaruolo – e data la situazione di emergenza che si è venuta a creare proprio nel 2020 in seguito alla pandemia da Covid-19, insieme al presidente della Commissione Agricoltura e al gruppo consiliare del Partito Democratico presso il Consiglio Regionale della Campania ho sottoposto la questione alla Giunta Regionale della Campania affinché si continui, con immediatezza, nell’interlocuzione avviata sui tavoli comunitari con l’obiettivo di far confluire sulla misura ulteriori risorse attraverso una ricognizione dello stato dell’arte del PSR 2014/2020. Su questo la Giunta Regionale della Campania, a conferma della sua disponibilità verso il settore, aveva già disposto una puntuale ricognizione delle risorse resesi disponibili sul Programma per poter ragionare su una  rimodulazione della misura e quindi delle risorse messe a bando in modo da poter erogare una indennità quanto più prossima ai consueti valori del Programma, che si rende necessaria anche in considerazione dell’incremento del numero di istanze rispetto agli anni precedenti.

Potrà essere di conforto la recentissima decisione della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo che ha di fatto congelato la riforma della Politica Agraria Comune, prorogando perciò i fondi attuali ed evitando tagli al budget Pac”.
Mortaruolo tiene a chiarire che “la tipologia di intervento in questione non è prevista in tutte le Regioni italiane. In Campania invece è stato dato un profilo rilevante tanto da aver applicato in questi anni il livello massimo erogabile.

Ne è prova la dotazione finanziaria che prevedeva l’impiego iniziale di quasi 210 milioni di euro da liquidare nel quinquennio 2016-2020. Allo stato le risorse disponibili sono state già tutte distribuite entro il 2019, realizzando di fatto la condizione per cui quanto le aziende avrebbero dovuto introitare in cinque anni, l’hanno ottenuto in quattro annualità, ma determinando comunque una difficoltà sul 2020.La tipologia d’intervento in questione, infatti, è particolarmente richiesta dal comparto, inteso nella sua complessità, tanto che negli anni si è arrivati ad un numero sempre crescente di istanze presentate da parte degli operatori e degli imprenditori agricoli con un trend di crescita che va dalle 17.385 pratiche del 2016 alle quasi 22mila del 2019. Per ciascuna annualità, dal 2016 al 2019, sono state impiegate risorse pari ad oltre 50 milioni di euro a cui si aggiungono circa otto milioni di euro come trascinamento del vecchio PSR”.
Conclude Mortaruolo: “Con i regolamenti appena approvati in sede europea viene estesa l'attuale programmazione dello sviluppo rurale al 31 dicembre 2022 con la possibilità di utilizzare le risorse attualmente a disposizione sino al 31 dicembre 2025.

Una condizione che rende evidentemente meno stringente la rigidità dei regolamenti europei alla luce della situazione emergenziale ancora in atto. Sostenere con convinzione l'iniziativa della Giunta regionale è una scelta convinta del gruppo consiliare del PD per ottenere, insieme con il ministro Amendola, una integrazione dei fondi PSR come già richiesto alla fine del 2019”.

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