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Sannio

Neurochirurgia mini-invasiva, al Rummo è già realtà

Ospedale Benevento

La U.O.C. di Neurochirurgia del “San Pio” è  uno dei centri all’avanguardia nel campo della neurochirurgia mini-invasiva: altro obiettivo centrato dall’instancabile dinamismo del direttore generale, Mario Nicola Vittorio Ferrante, determinato a condurre il nosocomio sannita a sempre maggiori livelli di eccellenza, unito ad un’equipe di straordinari neurochirurghi, dalla solida esperienza e da un prepotente entusiasmo, sempre alla ricerca delle più avveniristiche frontiere della medicina.

 Con il termine neurochirurgia mini-invasiva ci si riferisce alla possibilità di operare attraverso cavità naturali (narici, cavità orale) o piccolissime incisioni praticate in zone non visibili dall’esterno (piega palpebrale, sopracciglio, dietro l’attaccatura dei capelli). Si pone pertanto come alternativa alla chirurgia “aperta” tradizionale che richiede incisioni più ampie e maggiore manipolazione dei tessuti molli e della scatola cranica. È detta mini-invasiva anche per il maggior rispetto dell'anatomia della persona e per la minore manipolazione dell’interno del corpo umano, con tutta la prudenza resa necessaria dall'operare attraverso una minima apertura.

La mano del chirurgo è pertanto guidata da una piccola telecamera (endoscopio) di 4 mm di diametro illuminata a luce fredda e in visione ingrandita dall'ottica ad alta definizione. La sala operatoria viene quindi convertita in uno spazio interno al corpo umano e non più esterno, un poco come quando un sapiente artigiano riesce a costruire un veliero nei minimi particolari ma all’interno di una bottiglia dal collo stretto. Il chirurgo ed il suo aiuto lavorano in equipe introducendo gli strumenti e seguendo i propri movimenti su un monitor che riporta le immagini trasmesse dalla telecamera.I vantaggi che ne derivano sono notevoli: estetico (assenza o minuscola cicatrice invisibile), minimo dolore postoperatorio, degenza ridotta al ricovero breve (24-72 ore), ripresa rapida e ritorno precoce alla vita normale (entro 1-2 settimane, a volte pochi giorni). Tali indiscussi vantaggi per i pazienti hanno esercitato un impulso crescente alla diffusione mondiale della suddetta tecnica, con la creazione di strumenti sempre più sofisticati come telecamere 3-D ad alta definizione (in dotazione presso il nostro Reparto).

In alcune realtà ospedaliere all’avanguardia, questa nuova tecnica ha assunto un ruolo dominante trattando fino all’88% dei tumori di alcune regioni del cervello (Acta Neurochirurgica, 2020) ed anche l’accumulo di liquido cerebrale all’interno della testa (idrocefalo), dimostrando al mondo interno le sue enormi possibilità e divenendo un patrimonio tipico dell'ultima generazione di chirurghi.Presso l’Azienda Ospedaliera sono presenti un ambulatorio di “Patologia Ipofisaria” ed un ambulatorio di “Idrocefalo e disturbi delle dinamica liquorale”, dedicati alle tecniche neurochirurgiche mini-invasive.

Per offrire un trattamento ottimale i pazienti sono seguiti da un gruppo multidisciplinare con competenze specifiche: il neurochirurgo Dr. Matteo De Notaris e l’endocrinologa specializzata in patologia ipofisaria dr.ssa Marialuisa Landi.

Tale ambulatorio si occupa di patologie endocrino-metaboliche con competenze specifiche inerenti alla patologia ipofisaria e del basicranio oltre che dell’idrocefalo ostruttivo.

La struttura segue circa 600 pazienti affetti da tali patologie ed il volume è in costante aumento; negli ultimi anni sono stati eseguiti più di 270 interventi per via endoscopica.

In caso di indicazione ad intervento chirurgico l’equipe includerà De Notaris, quale neurochirurgo esperto di chirurgia ipofisaria, Domenico Di Maria, direttore della U.O.C. di Otorinolaringoiatra esperto di chirurgia endoscopica endonasale e specialisti anestesisti e rianimatori, che si occupano della valutazione preoperatoria del paziente, del monitoraggio intraoperatorio e del postoperatorio che in casi selezionati prevede il ricovero in Neurorianimazione.

Fondamentale si è dimostrato il sostegno del manager Ferrante nel considerare strategico il settore in questione per il futuro del nosocomio sannita e nel supportare l’organizzazione di una sala operatoria dotata di tutti gli strumenti che permettono una chirurgia il più efficace e sicura possibile quali: endoscopio 3-D, neuronavigatore, doppler intraoperatorio, nuovo aspiratore ultrasonico e fluorescenza endoscopica vascolare.

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