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"Non fu un miracolo", il Sud al centro dell'agenda politica/SPECIALE

In città autorevoli presenze a confronto su '... l'Italia e il Meridionalismo negli anni di Giulio Pastore e Gabriele Pescatore'

Una stagione di grande crescita economica, di profonde trasformazioni sociali, di importanti fervori culturali e di incisivi fermenti religiosi vissuta dall’Italia intera e dal suo Mezzogiorno, tra la fine degli anni cinquanta e l'inizio degli anni settanta.(GUARDA LO SPECIALE)

Un dibattito con autorevoli presenze per interrogarsi e interrogare su passato, presente e soprattutto futuro.

Al tavolo dei lavori:  il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, il presidente Svimez, Adriano Giannola, il giornalista Mario Pendinelli, il presidente del Centro Europeo di Studi Normanni, Ortensio Zecchino, il filosofo della politica e del diritto - Unimol  Francesco Petrillo e l’autore del libro 'Non fu un miracolo. L'Italia e il Meridionalimo negli anni di Giulio Pastore e Gabriele Pescatore', Vincenzo Scotti. 

Erano gli anni della luce: tra la fine degli anni cinquanta e l'inizio degli anni settanta, quando in tutto il mondo spirava vento di cambiamento, anche l'Italia visse una stagione assolutamente positiva.

L'Italia stava entrando nella modernità, nella laicità, nel sogno italiano. 

Di questa crescita convulsa ma anche ricca di contraddizioni, dove convivevano millenarie tradizioni e antichi costumi accanto alle spinte verso la modernità, ebbe parte significativa il Mezzogiorno d'Italia che visse la sua stagione migliore dall'unità politica del Paese. Si parlò di "miracolo italiano".

Ma fu veramente un miracolo? Vincenzo Scotti e Sergio Zoppi - giovani ma fattivi testimoni di quegli anni, - in una serrata e appassionata conversazione – nel loro libro rispondono a questa domanda dando voce a due personalità dell'epoca: Giulio Pastore e Gabriele Pescatore, protagonisti di una stagione democratica partecipata, intensamente vissuta, decisamente innovativa, timonieri di avanzate politiche e azioni per il Mezzogiorno. quel miracolo, in realtà, fu il frutto di un grande lavoro progettuale di filosofi ed economisti - quasi tutti esponenti del nuovo meridionalismo - di valenti tecnici ed abili esperti, di politici appassionati che - tutti insieme - furono in grado di proporre agli italiani un sogno per cui valeva la pena spendersi. 

Un sogno che portò, l'Italia, a divenire la quinta potenza economica mondiale; i giovani, a sperimentare una società alle soglie della piena occupazione; il Mezzogiorno, a vivere una stagione che, finalmente, stava segnando una svolta nella sua crescita che, superando anche quella del Nord, contribuì allo sviluppo generale del Paese. 

E poi? Un imprevedibile smarrimento e un lento declino fino ai nostri giorni: la questione meridionale non era più al centro dell'agenda politica del Paese: questo ed altro nel libro “Non fu un miracolo. L’Italia e il Meridionalismo negli anni di Giulio Pastore e Gabriele Pescatore".

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