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Sannio

Non si ferma all’alt e colpisce alla testa un poliziotto, misura cautelare per un 39enne

polizia

All’esito dell’attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento, Ufficiali e Agenti in servizio presso il Commissariato di P.S di Telese Terme hanno eseguito l’ordinanza di applicazione della misura cautelare personale dell’obbligo di dimora nel Comune di S. Felice a Cancello, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Benevento, a carico di un 39enne di origini albanesi indagato per reati di resistenza a Pubblico Ufficiale e lesioni aggravate commessi nei confronti degli operanti del Commissariato di P.S di Telese Terme impegnati nel servizio di controllo del territorio il 2 febbraio. Le indagini svolte hanno consentito di acquisire gravi indizi in ordine ai seguenti fatti criminosi:In data 2 gennaio ultimo scorso, l’indagato si trovava unitamente ad altre due persone a bordo della propria autovettura quando, alla vista dell’Alt delle Forze dell’Ordine, invece di fermarsi, si dava a una tenace fuga mettendo in pericolo con diverse manovre  l’incolumità degli operanti di polizia giudiziaria e degli utenti della strada; poi, una volta sceso dall’auto, l’uomo proseguiva nella sua resistenza colpendo con violenza al capo e alle mani il Pubblico Ufficiale che cercava di procedere al controllo così cagionandogli lesioni personali. Nell’immediatezza dei fatti, dunque, il 40enne era riuscito a darsi alla fuga e i militari  avevano tratto in arresto soltanto una delle altre due persone presenti a bordo dell’autovettura; di seguito, attraverso le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Benevento e svolte dal Commissariato di P.S di Telese Terme si acquisivano gravi indizi in ordine alla identificazione dell’attuale indagato.L’ordinanza cautelare odierna obbliga l’indagato  a dimorare nel Comune di S. Felice a Cancello, al fine di neutralizzare il rischio che l’uomo commetta nuovi delitti della stessa specie, essendosi dimostrato di indole fortemente trasgressiva e violenta. Il provvedimento oggi eseguito è una misura cautelare, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, adottato nella fase delle indagini preliminari e il destinatario della stessa è allo stato indagato e quindi presunto innocente fino a sentenza definitiva.

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