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Papa Francesco: “I vecchi sono un patrimonio, non li emarginate”

“Non dimentichiamo mai che il vero potere è il servizio. Bisogna custodire la gente, aver cura di ogni persona, con amore, specialmente dei bambini dei vecchi, di coloro che sono più fragili e che spesso sono nella periferia del nostro cuore. Parole profonde che solcano il cuore". 

Parole note di Papa Francesco che anche a Pietrelcina sono state scolpite dentro ognuno di noi con i messaggi profondi di pace, comunione e fede. (Nelle prossime ore saranno pubblicati servizi e uno speciale dedicato a Papa Francesco)

Ore 7. 50 il Pontefice  è giunto con l’elicottero dell’aeronautica militare e poi un fuori programma, Papa Francesco ha percorso a piedi, accolto dal vescovo monsignor Felice Accrocca e dal sindaco di Pietrelcina Domenico Masone, il vialetto che conduce alla cappella San Francesco per una breve sosta davanti all’olmo dove San Pio ricevette le stimmate.

E’ il giorno dell’abbraccio, è il giorno delle grandi emozioni.

E’ il viaggio del Papa nei luoghi di San Pio per il 50esimo della morte e dei 100 anni dalla manifestazione delle stimmate: a Pietrelcina – come sottolinea Papa Francesco nel suo intervento – "Francesco Forgione nacque e iniziò la sua lunga e feconda vicenda umana e spirituale. In questa comunità egli temprò la propria umanità, imparò a pregare a riconoscere nei poveri la carne del Signore".

Parole che toccano le corde del cuore.

Papa Francesco: il Papa degli ultimi, degli ammalati di chi non ha voce, della pace: “Per favore – sottolinea non spendete tempo e forza per litigare perché un Paese che litiga è malato.

L’appello del Santo Pontefice è dare testimonianza di comunione, perché la comunione edifica e costruisce.

Non manchi attenzione sollecita e carica di tenerezza agli anziani patrimonio incomparabile delle nostre comunità”.

Pietrelcina, l'attesa per il Papa /VIDEO

ECCO L'INTERVENTO DI PAPA FRANCESCO

"Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Sono lieto di trovarmi in questo paese, dove Francesco Forgione nacque e iniziò la sua lunga e feconda vicenda umana e spirituale.

In questa comunità egli temprò la propria umanità, imparò a pregare e a riconoscere nei poveri la carne del Signore, finché crebbe nella sequela di Cristo e chiese di essere ammesso tra i Frati Minori Cappuccini, diventando in tal modo fra Pio da Pietrelcina.

Qui egli cominciò a sperimentare la maternità della Chiesa, della quale fu sempre figlio devoto.

Qui meditò con intensità il mistero di Dio che ci ha amati fino a dare Se stesso per noi (cfr Gal 2,20).

Ricordando con stima e affetto questo Santo discepolo di San Francesco, saluto cordialmente tutti voi suoi compaesani, il vostro Parroco e il Sindaco insieme al Pastore della diocesi, Mons. Felice Accrocca, alla comunità dei Cappuccini e a tutti voi che avete voluto essere presenti.

Ci troviamo oggi nello stesso terreno sul quale padre Pio dimorò nel settembre del 1911 per “respirare un po’ di aria più sana” dopo che ne aveva sperimentato la miglioria per il proprio fisico (Lettera 44, in Epistolario I, p. 233). In quel tempo, infatti egli risiedeva nel suo paese natale per motivi di salute.

.... Mai rinnegò il suo paese, mai rinnegò le sue origini, mai rinnegò la sua famiglia.  

Quello non fu, per lui, un periodo facile: era fortemente tormentato nell’intimo e temeva di cadere nel peccato, sentendosi assalito dal demonio.

Con pochi poteva parlarne sia per via epistolare sia in paese: al solo arciprete don Salvatore Pannullo manifestò «quasi tutto» il suo «intento per averne dei rischiaramenti» (Lettera 57, in Epistolario I, p. 250).

In quei terribili momenti padre Pio trasse linfa vitale dalla preghiera continua e dalla fiducia che seppe riporre nel Signore: «Tutti i brutti fantasmi – così diceva – che il demonio mi va introducendo nella mente spariscono allorché fiducioso mi abbandono nelle braccia di Gesù».

Così scriveva al Ministro provinciale, asserendo che il proprio cuore si sentiva «attratto da una forza superiore prima di unirsi a Lui la mattina in sacramento». «E questa fame e sete anziché rimanere appagata», dopo averlo ricevuto, «si accresce[va] sempre più» (Lettera 31, in Epistolario I, p. 217).

Padre Pio si immerse quindi nella preghiera per aderire sempre meglio ai disegni divini. Attraverso la celebrazione della Santa Messa, che costituiva il cuore di ogni sua giornata e la pienezza della sua spiritualità, raggiunse un elevato livello di unione con il Signore. In questo periodo, ricevette dall’alto speciali doni mistici, che precedettero il manifestarsi nelle sue carni dei segni della passione di Cristo.

Cari fratelli e sorelle di Pietrelcina e della diocesi di Benevento, voi annoverate san Pio tra le figure più belle e luminose del vostro popolo.

Questo umile frate cappuccino ha stupito il mondo con la sua vita tutta dedita alla preghiera e all’ascolto paziente dei fratelli, sulle cui sofferenze riversava come balsamo la carità di Cristo.

Imitando il suo eroico esempio e le sue virtù, possiate diventare voi pure strumenti dell’amore di Dio, dell’amore di Gesù verso i più deboli. Al tempo stesso, considerando la sua incondizionata fedeltà alla Chiesa, darete testimonianza di comunione, perché solo la comunione – cioè l’essere sempre uniti, in pace fra noi, la comunione fra noi – edifica e costruisce. Un paese che litiga tutti i giorni non cresce, non si costruisce; spaventa la gente. È un paese malato e triste.

Per favore non spendete tempo, forze, a litigare fra voi. Questo non ti fa crescere! Non ti fa camminare. 

Per favore: pace fra voi, comunione fra voi.

Date questa testimonianza di comunione.

Auspico che questo territorio possa trarre nuova linfa dagli insegnamenti di vita di Padre Pio in un momento non facile come quello presente, mentre la popolazione decresce progressivamente e invecchia perché molti giovani sono costretti a recarsi altrove per cercare lavoro. 

Pregate la Madonna perché vi dia la grazia che i giovani trovino lavoro qui, fra voi, vicino alla famiglia, e non siano costretti ad andarsene a cercare da un’altra parte.

La popolazione invecchia, ma è un tesoro, i vecchi sono un tesoro! Per favore, non emarginate i vecchi. I vecchi sono la saggezza.

E che i vecchi imparino a parlare con i giovani e i giovani imparino a parlare con i vecchi. Loro hanno la saggezza di un paese.

Quando sono arrivato mi è piaciuto tanto salutare uno di 99 anni e una 'ragazzina' di 97. Bellissimo! Questi sono la vostra saggezza! Parlate con loro. 

L’intercessione del vostro Santo concittadino sostenga i propositi di unire le forze, così da offrire soprattutto alle giovani generazioni prospettive concrete per un futuro di speranza. Non manchi un’attenzione sollecita e carica di tenerezza agli anziani, che sono patrimonio delle nostre comunità. Mi piacerebbe che una volta si desse il premio Nobel agli anziani che danno memoria all’umanità.

Incoraggio questa terra a custodire come un tesoro prezioso la testimonianza cristiana e sacerdotale di san Pio da Pietrelcina: essa sia per ciascuno di voi uno stimolo a vivere in pienezza la vostra esistenza, nello stile delle Beatitudini e con le opere di misericordia.

La Vergine Maria, che voi venerate con il titolo di Madonna della Libera, vi aiuti a camminare con gioia sulla via della santità.

E per favore, pregate per me, perché ho bisogno. Grazie!".

 

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