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“Questo è il muro… dell’omertà”, spettacolo al Giustiniani

questore con studenti

Una rappresentazione di teatro civile, dal titolo emblematico, “Questo è il muro… dell’omertà”, con l’intensa partecipazione degli studenti in scena e in platea e, a seguire, un qualificato dibattito con autorevoli presenze istituzionali: è stato questo l’evento organizzato, a chiusura del progetto del Miur in ricordo delle vittime del terrorismo, dall’Istituto Carafa Giustiniani, che ha ospitato anche la mostra fotografica ”Luci dal buio Mafia ed Antimafia: immagini per un inventario”, curata dal generale dei carabinieri, Fausto Milillo. 
Il prefetto Galeone ha ricordato l’atroce delitto di mafia del piccolo Santino Di Matteo e si è detta convinta che solo investendo sui giovani si fa buona semina per il raccolto futuro. Il prefetto ha fatto poi riferimento alla necessaria sinergia tra scuola e istituzioni, concetto ripreso dal questore Bellassai, che, con efficacia, ha affermato l’importanza di presidiare il territorio, non solo per prevenire o reprimere i reati ma per diffondere la cultura della legalità. Il Questore ha invitato a diffidare dei “professionisti” dell’antimafia e ha ammonito a non perdere la memoria del passato e il ricordo dell’impegno, fino al sacrificio della vita, di uomini come Falcone, Borsellino e Impastato.
Importanti i contributi del sindaco di Cerreto Sannita, Parente, che nel suo saluto ha espresso apprezzamento nei confronti del Carafa-Giustiniani che svolge un ruolo importante sul territorio e di quello di San Salvatore Telesino,  Romano, che ha affrontato temi di grande rilievo quali l’ambiente e l’immigrazione, stigmatizzando atteggiamenti razzisti e auspicando, al contrario, l’esigenza di aprirsi al mondo e di impegnarsi per l’integrazione. 
La coordinatrice del progetto, Simonetta Rivellini, ha manifestato apprezzamento per l’autrice del testo, Marialaura Simeone ed ha elogiato il lavoro della Solot e dei ragazzi, impegnati a veicolare, con il teatro, temi così pregnanti: il messaggio di legalità passa e cresce con loro, con i giovani, che devono ritrovare fiducia nella scuola e nelle istituzioni. Rivellini ha concluso il suo intervento ringraziando  la dirigente Caraccio, sempre pronta ad assecondare le iniziative e a cogliere le opportunità utili ad arricchire l’offerta formativa dell'istituto.

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