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Sannio

Racket delle vite, arrestato un altro malvivente. Finisce un incubo durato 40 anni

Il procuratore Aldo Policastro: "Grave assoggettamento al racket di agricoltori costretti a pagare per evitare furti o danneggiamenti"

operazione san filippo

Si conclude la brillante operazione 'San Filippo' dei carabinieri del comando provinciale di Benevento coordinata dalla Procura della città sannita.

Ieri all'alba l'ennesimo arresto - dopo i 5 condotti alle sbarre nel mese di marzo -  di chi aveva terrorizzato per 40 anni gli agricoltori della Valle Telesina.

Giustizia è fatta grazie all'instancabile lavoro dei servitori dello Stato.

A Solopaca i  militari del Nucleo operativo della compagnia carabinieri di Cerreto Sannita - in esecuzione della misura cautelare della custodia in carcere, emessa dal Gip presso il Tribunale di Benevento, su conforme richiesta e sotto l’alta direzione dei sostituti procuratori della Procura della Repubblica di Benevento -  hanno arrestato un uomo di 57 anni nato a Napoli e residente a Solopaca nell’ambito delle attività di ricerche tese alla cattura di un ulteriore soggetto destinatario del provvedimento di cui all’articolata indagine, condotta tra i mesi di agosto 2014 ed aprile 2016.

Il tutto per fare piena luce sulle attività criminose poste in essere da un gruppo stabile di persone, alcune delle quali già legate al disciolto gruppo criminale dei cd. “solopachesi”, operante nei territori della Valle Telesina sino alla metà degli anni 2000.

"L’arresto - sottolinea il procuratore della Repubblica di Benevento Aldo Policastro -  completa l’attività investigativa e l’esecuzione della misura che ha consentito di far emergere gravi condotte consistenti nell’assoggettamento del racket nel settore vitivinicolo esistente in questo territorio da circa 40 anni, da parte di molti agricoltori della zona, che al fine di evitare danneggiamenti o furti nei propri vigneti con conseguenti perdite del raccolto per circa tre anni, a seguito di intimidazioni indirette da parte degli indagati, accettavano di effettuare il pagamento di circa 400 euro ad ettaro annui, accettando quindi una sorta di 'guardiania'.

Tenuto conto che nel teatro in cui si sono svolti i fatti, il settore agricolo costituisce il propulsore dell’economia, vi sono state perdite per un ammontare di circa duecentomila euro. L’attività de quo ha permesso di porre freno alle predette attività illecite ed individuare i soggetti autori dei reati ascritti".

Grazie all'encomiabile lavoro, all'insegna della Legalità, della Benemerita e della Procura di Benevento è finito un incubo.

A loro il plauso della comunità sana.

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