Un'attività intensa, giorno e notte, senza sosta, per gli instancabili Carabinieri del Comando compagnia di Montesarchio - agli ordini del Maggiore Leonardo Madaro - che sono riusciti a dare un volto e un nome al malvivente che aggredì brutalmente due anziani di Montesarchio, tanto che per Parente fu necessario il trasferimento immediato in ospedale.
Dopo 10 giorni di agonia, il povero 83enne, morì.
Ebbene il rapinatore è stato incastrato: giustizia è fatta per l'anziano e tutti coloro che subiscono angherie, soprusi, violenze da gente senza Legge e senza scrupoli.
Blitz all'alba questa mattina dei Carabinieri del comando provinciale di Benevento, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, che stanno dando esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Benevento, nei confronti di uno dei responsabili della rapina in abitazione, avvenuta il 10 aprile scorso a Montesarchio.
Allo stesso tempo, sono in corso numerose perquisizioni domiciliari d’iniziativa svolte dai Carabinieri nella valle Caudina e Vitulanese finalizzate alla ricerca di armi ed esplosivi.
Plauso ai servitori dello Stato.
I dettagli dell’operazione saranno illustrati nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle ore 11.30 presso gli Uffici della Procura della Repubblica di Benevento.
IN AGGIORNAMENTO
TUTTI I DETTAGLI DELLA BRILLANTE OPERAZIONE
All'esito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, i Carabinieri della Compagnia di Montesarchio e del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Benevento hanno dato esecuzione a un 'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Benevento, nei confronti di un 49enne di Tocco Caudio (Bn).
Dovrà rispondere di rapina, omicidio preterintenzionale e porto in luogo pubblico di pistola.
Le complesse attività d’indagini sono state avviate a seguito della rapina in abitazione verificatasi il 10 aprile 2018, in danno dei fratelli Angela Parente, 85enne, e Giovannandrea, 83enne di Montesarchio, nel corso della quale quest'ultimo veniva colpito alia testa, decedendo presso l'ospedale Civile Rummo di Benevento il 25.04.2018 per "insufficienza multiorgano in soggetto con imponenti lesioni encefaliche di natura traumatica".
I militari dell'Arma - coordinati dalla Procura della Repubblica di Benevento - hanno raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico dell'indagato, in concorso con un 26enne di Montesarchio, sulla base delle dichiarazioni rese dalla vittima e da alcuni testi, da attività tecniche d'intercettazioni e da articolata e complessa analisi di dati investigative che hanno consentito di ricostruire l'intera vicenda.
In particolare, subito dopo la rapina le attività investigative si sono concentrate sul 26enne ritenuto il probabile autore dell'evento delittuoso in danno dei germani Parente e per tale motivo era stato raggiunto raggiunto da un avviso di garanzia.
"Dopo tale provvedimento - sottolinea il procuratore della Repubblica di Benevento, Aldo Policastro - sono state implementate le attività investigative e si riusciva a ricondurre la rapina perpetrata in concorso dal 26enne e dal 49enne, oggetto dell'odierna misura, grazie ad alcune testimonianze; un'attenta analisi del traffico telefonico delle utenze in uso agli indagati; dalle attività tecniche di intercettazione; e dall'esame dei tabulati telefonici e dal traffico veicolare.
In seguito, la madre del 26enne denunciava la scomparsa del figlio, avvenuta nella notte del 2.5.2018 con l’auto di sua proprietà; ln data 4.5.2018, in Tocco Caudio, veniva rinvenuto un cadavere carbonizzato, non identificato, proprio all'interno del citato veicolo.
Le attività d’indagini successive consentivano di ricostruire i dettagli esecutivi, la dinamica e i ruoli avuti dai due soggetti nella rapina e la causa della morte dell'anziana vittima.
Dalle dichiarazioni e da un'attenta analisi del traffico telefonico delle utenze in usa agli indagati; dall'esame dei tabulati telefonici e da altri accertamenti tecnici relativi all’autovettura poi incendiata si ricostruivano i momenti successivi alla esecuzione della rapina, l’autovettura utilizzata per Ia rapina in uso ad un 49enne rimaneva impantanata e veniva successiva ente recuperata.
Si individuava con esattezza il luogo in cui ciò era avvenuto.
Dalle attività d'indagine emergeva che il 26enne, in seguito alia rapina, aveva incontrato, preoccupato, il complice 49enne e lo aveva informato di aver ricevuto la notifica dell'avviso di garanzia per la rapina ai danni degli anziani e aveva bisogno di denaro per le spese conseguenti al procedimento avviato".
"La consulenza medica, espletata a seguito dell'esame autoptico, ha fatto emergere - continua il procuratore Policastro - chiari elementi di riscontro in merito alia circostanza che a determinare l’evento morte dell'85enne è stato il trauma cranico, cagionato dal pugno e dalla consequenziale caduta dell'anziana vittima.
Il 49enne destinatario della misura, tra l 'altro, risulta soggetto gravato da numerosissimi e gravi precedenti penali anche specifici, stabilmente radicato nel contesto criminale locale. A carico del 26enne non veniva richiesta alcuna misura cautelare, essendo altamente probabile che lo stesso sia deceduto, a seguito della scomparsa, atteso il rinvenimento sui Monte Taburno del cadavere carbonizzato all'interno dell'autovettura a lui in uso. Sono ancora in corso gli accertamenti tecnici.
Al termine delle attività, l'indagato, 49enne, è stato trasferito presso la casa circondariale di Napoli Secondigliano.
Contestualmente i militari dell'Arma hanno proceduto a numerose perquisizioni domiciliari di iniziativa nella Valle Caudina e Vitulanese finalizzate alla ricerca di armi ed esplosivi, attese le plurime vicende criminose con uso delle armi verificatesi in tale territorio".
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