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Rapporto Svimez, Bosco: "Mezzogiorno a rischio povertà"

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La Uil Avellino/Benevento fa sapere che dall’anticipazione del rapporto Svimez emerge che bisogna essere giovani, ricchi e sani per vivere al Sud. "Difatti, nonostante la crescita del Pil nel 2017 sia stata in linea con quella italiana, recuperando le tante posizioni perse nel corso della lunga crisi economica, le sue arretratezze sono sempre lì e rischiano di esplodere se lo Stato non decide di intervenire con forti investimenti pubblici, a sostegno della crescita, in quell'altra metà d'Italia, dove ormai sta mutando anche la conformazione storica.

Nel 2017 ci sono stati più morti che nati, i giovani se ne vanno e iniziano a scappare anche gli stranieri.

In 16 anni hanno lasciato il Sud 1 milione e 883mila residenti, la metà giovani, ed è la Sicilia la regione dove l'emorragia è dirompente. il Mezzogiorno non servono politiche speciali, servono politiche valide per tutto il Paese, ma che per il Sud prevedano una maggiore intensità di aiuti e risorse.

Sarebbe opportuno che lo sviluppo del Mezzogiorno non rimanesse un tema da affrontare, come ogni anno “sotto l’ombrellone”, ma sarebbe ora che tutta la politica passasse dalle parole ai fatti concreti, certi che la crescita economica del Mezzogiorno è la crescita dell’intero Paese.

Nel Sud occorre ricreare quel clima di fiducia e speranza per i tanti giovani, e un territorio “accogliente” per le imprese e i cittadini partendo da: - investimenti per la realizzazione di infrastrutture materiali e immateriali; - una fiscalità di vantaggio che colmi il gap produttivo tra le varie aree del Paese;- una pubblica amministrazione efficiente; - legalità e, soprattutto, lavoro. 

Così come serve accelerare la performance dei fondi comunitari europei, dato che il nostro Paese è il fanalino di coda in Europa per la spesa di tali risorse" “L’emergenza sociale nel Mezzogiorno è il rischio povertà – conclude Fioravante Bosco (Uil Av/Bn) -  e la mancanza di reddito da lavoro.

Si deve quindi dare continuità all’azione del Governo rendendo strutturale l’attuale sistema di incentivi alle assunzioni di giovani e meno giovani nel Sud”.

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