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Sannio

Rifiuto organico, "nel Sannio non dovranno essere lavorate più di 31mila tonnellate annue”

Confronto tra il presidente della Provincia di Benevento, Antonio Di Maria e i due vertici dell’Asi e dell’Ente d’Ambito, “nonostante – si legge nella nota - un notevole ritardo dovuto alla manifestazione di protesta dei lavoratori della Società Esaf scarl, incaricata della manutenzione delle strade. Ai lavori, che, come è noto, avevano ad oggetto la gestione del ciclo dei rifiuti nel Sannio, ha preso parte anche il Direttore generale della Provincia Nicola Boccalone.Dall’incontro è emersa la convergente volontà di arginare il crescente interesse per il territorio sannita che ha portato, in questi ultimi mesi, ad abnormi ipotesi di calare impianti sul territorio che, complessivamente, potrebbero tradursi nella lavorazione di circa 200mila tonnellate di rifiuti, pari ad un terzo dell’ammontare complessivo della produzione della Campania.Sono state così avviate da parte dei vertici di Provincia, Asi ed Ente d’Ambito le attività istituzionali più utili per determinare il rispetto delle disposizioni in materia di gestione del ciclo rifiuti contenute nella legge regionale n. 14 del 2016. Tale norma è imperniata sul “principio dell’autosufficienza” che vale per l’intero compendio dei rifiuti prodotti in ogni Provincia.Sulla scorta di tale impostazione di principio, può trovare soluzione solo la ipotesi di un impianto per il trattamento della frazione organica che abbia una potenzialità massima di 31.000 tonnellate/annue.

Intanto questa mattina, nell’Aula consiliare della Provincia di Benevento, una delegazione dei  lavoratori della Esaf scarl, società affidataria della Regione Campania dei lavori di manutenzione delle strade provinciali del Sannio, è stata ricevuta dai vertici tecnici della Provincia in persona del direttore generale Nicola Boccalone, del dirigente tecnico Angelo Carmine Giordano e dell'arch. Giancarlo Marcarelli, funzionario del Settore Tecnico. Oggetto dell’incontro: la corresponsione delle spettanze dovute ai dipendenti per il lavoro svolto in periodo post Covid-19.

"E’ emerso che i lavoratori non erano ancora a conoscenza che una delle due società costituente l’Ati affidataria dei lavoratori era stata raggiunta da misura interdittiva emessa dal tribunale di Reggio Calabria. Una situazione recente e straordinaria che ha inciso e incide non poco sulla gestione dei rapporti istituzionali e nella dinamica della gestione dell’appalto".

E’ stata chiarita la posizione della Provincia, sono state evidenziate tutte le attività poste in essere sia sotto il profilo tecnico che economico-finanziario nonché la immediata attivazione per avviare da subito una interlocuzione con il neo amministratore giudiziario nominato dal tribunale calabrese.

Un incontro all’insegna del rispetto dei ruoli e delle posizioni che ha fatto emergere, tra l’altro, la volontà convergente di veder realizzati gli interventi manutentivi programmati sul territorio sannita. All’incontro è intervenuto il presidente Antonio Di Maria il quale ha avuto modo di confermare la linea di condotta dell’Ente sul piano tecnico-giuridico e l’interesse per il rispetto delle previsioni contrattuali ai fini dell’esecuzione dei lavori per i significativi profili sia sul piano ambientale che professionale.
L’incontro si è concluso con l’impegno di trasferire tali volontà all’amministratore giudiziario, alla Regione Campania, affinché si attivi immediatamente un tavolo di confronto per il superamento delle attuali difficoltà e la definizione di tutti gli aspetti per dare esecuzione agli impegni assunti.

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