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Sannio

Roberti: "Il contrario della paura. Terrorismo e mafia possono essere sconfitti"

Il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Franco Roberti a Benevento.

Massime autorità istituzionali, militari e civili in occasione della presentazione del libro “Il contrario della paura. Perché terrorismo islamico e mafia possono essere sconfitti”. (GUARDA LO SPECIALE)

Ha introdotto i lavori il procuratore della Repubblica di Benevento Giovanni Conzo; i saluti sono stati affidati al presidente dell'associazione Libera di Benevento Michele Martino e al presidente dell’associazione nazionale magistrati sezione distrettuale di Napoli, Antonio D'Amato.

Sono intervenuti Francesco Cananzi componente Csm, Augusto De Meo testimone di giustizia, Federico Cafiero de Raho procuratore della Repubblica di Reggio Calabria. Ha coordinato il giornalista Sandro Ruotolo.

Le conclusioni sono state affidate al procuratore Franco Roberti. 

Giustizia, legalità e costruzione della verità: perché è con la verità che si combatte la paura.

Una sala gremita di massime autorità, istituzionali militari e civili nell’auditorium Sant’Agostino dell’Università degli studi del Sannio ad accogliere il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Franco Roberti.

“Tanta gente qui presente è la prova che la collettività sannita crede nella giustizia”.

E’ la sottolineatura del procuratore della Repubblica di Benevento Giovanni Conzo che poi aggiunge: "Mafia e terrorismo sono accomunate e vanno combattute anche perché la criminalità scoraggia gli investimenti e favorisce la corruzione”.

Parole intrise di legalità che fanno da sprone affinché il futuro abbia fondamenta più solide per sconfiggere terrorismo e mafia.

13 novembre 2015: giorno di lutto per tutto il mondo scosso dagli attentati terroristici di Parigi che fecero restare senza respiro le comunità sane.

E’ proprio in quel momento, dopo la telefonata di un vecchio amico che il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Franco Roberti decise di scrivere “Il contrario della paura perché terrorismo islamico e mafia possono essere sconfitti”.

“La preoccupazione del mio amico – dichiara il procuratore Roberti -  era la stessa della maggioranza degli italiani che di fronte alla barbarie terrorista o alla forza di intimidazione della criminalità organizzata, sempre più rispondono con la paura che tende a trasformarsi in razzismo, xenofobia, se non addirittura in collaborazione, magari involontaria con i mafiosi”.

Proprio per questo diventa una priorità spiegare perché è necessario non avere paura; così come è necessario denunciare chi chiede il pizzo, le imprese che alterano la libera concorrenza, i mafiosi che truccano le gare d’appalto e concorsi pubblici”.

“Bisogna – continua Roberti - fidarsi dello Stato, l’unico in grado di liberarci dalle catene con cui la criminalità organizzata tenta di imprigionare, ogni giorno, le nostre vite, ma è necessario che le istituzioni si assumano le proprie responsabilità e che dicano al verità; che la politica, adotti parole e leggi chiare; che la giustizia assicuri provvedimenti seri in tempi certi; che la società civile rimarchi chiaramente, senza ambiguità, la linea d'ombra tra legalità e illegalità.

Per affrontare efficacemente la sfida epocale alle mafie e al terrorismo non basta il pur necessario contrasto investigativo-giudiziario, come se si trattasse di una semplice questione di ordine pubblico, bensì occorre rimuovere le cause politiche, economiche e sociali che hanno favorito lo sviluppo: mafia e terrorismo fungono da agenzia di servizi delle povertà svolgendo una funzione sostitutiva rispetto alle lacune dello Stato e hanno in comune il piano criminale di privarci delle nostre libertà e usare il terrore come strumento per moltiplicare le loro ricchezze.

Ma la consapevolezza del pericolo mortale che corriamo non deve spaventarci perché la verità è il contrario della paura”.

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